Rho – Il grido “No alla mafia, No alla violenza” ha unito, la mattina del 24 novembre Comune di Rho, forze dell’ordine e studenti delle scuole cittadine. Un NO unanime, rendendo omaggio a una figura vittima delle strategie della ‘ndrangheta e della spietatezza del marito Carlo Cosco, Lea Garofalo.
Al parco di via Goglio, intitolato alla coraggiosa testimone di giustizia, barbaramente uccisa il 24 novembre 2009 a 35 anni, si sono radunate istituzioni e ragazzi, per ascoltare la lettura della sua storia e di passaggi del processo e per vivere un piccolo flash mob tenendo ai polsi nastrini rossi preparati dagli studenti dell’Istituto Cannizzaro.
Durante la cerimonia, guidata da Paola Cupetti dell’Ufficio cerimoniale, con la collaborazione di Clelia La Palomenta, presidente della Commissione comunale legalità e antimafia, è stata scoperta vicino alla lapide una panchina che gli studenti hanno dipinto e decorato con la scritta “Vedo, sento, parlo”. Fra bandiere di Libera e striscioni con slogan del giudice Nicola Gratteri, erano presenti i massimi esponenti territoriali di Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polfer, agenti della Polizia locale, accanto al Sindaco Andrea Orlandi, all’assessore alla Legalità Nicola Violante, alle assessore Valentina Giro ed Emiliana Brognoli, ai consiglieri comunali Fulvio Novelli e Andrea Recalcati. Presente anche il prevosto don Gianluigi Frova; Fabio Bottero Coordinatore regionale di Avviso Pubblico e Sindaco di Trezzano sul Naviglio, con esponenti dell’associazione Agende Rosse e di Anpi. Idealmente presenti, perché coinvolti in progetti sulla memoria, il vicesindaco Maria Rita Vergani e l’assessore alla Scuola Paolo Bianchi, impegnati in altri eventi.
Gli studenti di Liceo Majorana (classi 5 C e 5F insieme agli studenti della classe 5 M, accompagnati dal docente Fiorenzo Fulciniti), Istituto Cannizzaro (delegati delle classi 1^ e 2^ accompagnati dalla referente di educazione civica prof.ssa Roberta Milicia e dalle prof.sse Francesca Diano e Giovanna Vita) e scuola secondaria di primo grado San Carlo con la prof.ssa Raffaella Giacomini si sono preparati per questo evento nelle scorse settimane. A loro il compito di scoprire la panchina dedicata a Lea Garofalo.
Ragda Mohamed, Giorgio Cernuschi e Francesco Gesualdo del liceo Majorana hanno letto parti tratte dal processo contro i responsabili della morte di Lea Garofalo. Infine, il gesto collettivo sulle note della canzone “Pensa” di Fabrizio Moro.
“L’impegno delle istituzioni è quello di fare la propria parte, riconoscendo tutti i campanelli di allarme che ci possano essere sul territorio – ha detto il Sindaco Andrea Orlandi, ringraziando le forze dell’ordine per l’attenzione quotidiana – Il mio pensiero va oggi alla figlia di Lea Garofalo, Denise, che vive una vita con tante limitazioni: a lei va il nostro abbraccio. Anche lei ha scelto da che parte stare e questo ha influenzato le scelte della madre. Il messaggio che viene da voi ragazzi questa mattina ci sprona a dire che le nuove generazioni sono molto più formate di noi. Guardiamo al futuro: riconosciamo che anche a Rho la mafia c’è e occorre il coraggio di denunciarlo. Quando, dopo gli arresti dello scorso anno, ho ritenuto scontato che il Comune si costituisse parte civile, mi ha sorpreso che il pubblico ministero ringraziasse Rho per questa scelta. Ci si dovrebbe stupire se un Comune non lo fa non se segue il proprio dovere e questo ci dice che c’è ancora tanto cammino da fare, ma siamo sulla strada giusta”.
Al termine, un pensiero espresso dal tenente colonnello Gennaro Cassese, comandante del Gruppo Carabinieri Rho, che ha scosso gli animi dei ragazzi: “Conoscere i fatti è fondamentale. Vi esorto a studiare, come dice il giudice Nicola Gratteri, non per sapere a memoria delle nozioni, ma per avere la schiena diritta, per capire dove stia la verità. La scuola vi insegna a scegliere da che parte stare, usate bene questi anni”.