Dal servizio di chef a domicilio alla visita guidata tra botteghe e sapori, le new entry gastronomiche in una valle buonissima.
Il bello delle terre di confine è che, erroneamente considerate ai margini della geografia convenzionale, si rivelano in realtà cuore e punto d’intersezione di culture e idee, metabolizzate e rielaborate per esprimere progetti ed esperienze originali. È esattamente questa la dinamica che ha portato l’Alta Valtaro – scrigno artistico che custodisce gioielli come il borgo e il castello di Compiano e il Museo Vescovile di Bedonia – a diventare il teatro di svariate novità in ambito enogastronomico, capaci di valorizzare la tradizione con la fantasia e il gusto per l’innovazione.
Al netto delle ormai leggendarie Fiera del Fungo di Borgotaro e Fiera Nazionale del Fungo Porcino di Albareto – sempre caratterizzate comunque da sorprese – la valle ha visto negli ultimi tempi nascere ad esempio AbateWala, il primo servizio di chef a domicilio di altissimo livello della zona, e ha assistito al ritorno dello chef Alessandro Delnevo – richiamato dal desiderio di inaugurare nella natia Borgo Val di Taro l’avventura di “Così è (se vi pare)” – e a quello di Michela Biolzi, che in un palazzo appartenuto al capo dai Dragoni ducali di Maria Luigia d’Austria ha riportato in vita La Vecchia Compiano. Tra saghe di famiglia come la Cioccolateria Biolzi di Bedonia e inediti tuffi nella filosofia vegana come l’agriturismo Il Borgo di Tara a Tovi di San Pietro, c’è poi chi ha pensato di prendere per mano i turisti dei sapori e di portarli direttamente alla corte dei protagonisti della tipicità e della passione per il buono, dando il via a GustaBorgo, visita con la guida Giacomo Galli (Visit Emilia), che si tiene di sabato pomeriggio a Borgo Val di Taro per parlare di gastronomia e scoprire vecchie e nuove botteghe, tra parole e degustazioni.