GRAVINA DI CATANIA (CT) – In una stanza del carcere di massima sicurezza dell’Asinara, in Sardegna, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si ritrovano insieme per ben 29 giorni. Tempo utile per poter preparare i documenti necessari per istituire il primo maxiprocesso alla mafia. In questo luogo di “costrizione” i due personaggi ci raccontano le vicende della mafia. Partendo dalle origini e spiegando cronologicamente la nascita e lo sviluppo di quello che ancora oggi è un male incurabile.
Sabato 31 agosto alle ore 21.00 (ingresso gratuito) all’Anfiteatro comunale “Turi Ferro” andrà in scena lo spettacolo “Paolo e Giovanni” di Gianluca Barbagallo, l’opera teatrale è prodotta dalla Nuova Compagnia Odéon diretta da Rita Nicotra – che ricopre inoltre il ruolo di presidente della Consulta della Cultura del comune etneo – con il patrocinio del Comune di Gravina di Catania, guidato dal sindaco Massimiliano Giammusso e con il contributo del Consorzio etneo per la legalità in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e Spettacolo guidato da Patrizia Costa.
I due magistrati sono interpretati da Nicola Diodati e Gianluca Barbagallo, con la direzione di scena di Antonella Ferlito e i costumi della sartoria Odéon. Le scene e l’allestimento audio e video sono a cura rispettivamente della ditta Balsamo e della Nc Service. «Sarà un momento di intrattenimento ma soprattutto di riflessione sul valore della legalità – ha commentato il sindaco Massimiliano Giammusso – l’esempio di Falcone e Borsellino viene divulgato e fatto conoscere in maniera diretta e coinvolgente, come solo il teatro riesce a fare, ringraziamo il Consorzio legalità e sviluppo per il contributo per la realizzazione dell’evento». La rappresentazione ripercorre quasi 150 anni di storia italiana, ma ancor più della Sicilia che della mafia è stata la madre. Un racconto vivo, un pugno allo stomaco per gli spettatori che assistono a questa rappresentazione-lezione immaginaria fatta dai due eroi civili dell’età contemporanea che hanno dato la vita per la lotta alla mafia: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.