Papa Francesco & archivio segreto sul pontificato di Pio XII

Cadrebbe probabilmente e definitivamente, a mio parere, l’accusa, che a dire il vero, in questi ultimi anni, si è stemperata, fatta a Pio XII di aver taciuto e di non aver preso una posizione chiara per ragioni di cautela diplomatica se non addirittura per compiacenza verso la Germania, sullo sterminio degli ebrei.

 

 

di ANDREA FILLORAMO

Un passo dopo l’altro e Papa Francesco smantella la segretezza del Vaticano, aprendo agli studiosi a partire dal 2 marzo 2020, come promesso dai suoi predecessori, l’archivio segreto sul pontificato di Pio XII (1939-1958), consentendo, quindi, un’incentivazione al dibattito che dura da anni sull’atteggiamento della Santa Sede nei riguardi dello sterminio degli ebrei perpetrato dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale.

 

Cadrebbe probabilmente e definitivamente, a mio parere, l’accusa, che a dire il vero, in questi ultimi anni, si è stemperata, fatta a Pio XII di aver taciuto e di non aver preso una posizione chiara per ragioni di cautela diplomatica se non addirittura per compiacenza verso la Germania, sullo sterminio degli ebrei.
Da alcuni non è stata sufficiente per sollevare il papa da tali accuse la notizia più volte documentata che Papa Pacelli mantenne in pubblico un certo riserbo per agevolare con il suo appoggio l’azione di salvataggio degli ebrei svolta di nascosto, per decisione del Papa, da molte istituzioni cattoliche.
Non sono state neppure sufficienti le fonti documentarie vaticano-tedesche relative al pontificato di Pio XII, in parte già pubblicate per volontà di Paolo VI nei 12 volumi (1965-1981) degli ‘Actes et documents du Saint-Siège relatifs à la seconde guerre mondiale’.
L’apertura dell’archivio programmata per l’inizio dell’anno 2020 segue quella del 2006 che ha fatto conoscere le carte fino al 1939.
L’apertura del 2006 ha seguito le diverse aperture ad iniziare da quella di Leone XIII fatta nei primi mesi del 1881 che andava fino al 1815, anno del Congresso di Vienna, ma non c’erano allora strumenti aggiornati di ricerca che ci sono oggi. Da Leone XIII a oggi l’Archivio Segreto Vaticano è aumentato a dismisura. Pio XI nel 1924 aprì l’archivio fino al 1846; nel 1966 Paolo VI fece l’apertura di Pio IX (1846-1878) e Giovanni Paolo II nel 1978 aprì il pontificato di Leone XIII (1878-1903), nel 1985 quelli di Pio X (1903-1914) e Benedetto XV (1914-1922). Nei primi mesi del 2006 è stato aperto il pontificato di Pio XI (1922-1939).
Arriviamo così ai giorni nostri. “La Chiesa non ha paura della storia, anzi, la ama, e vorrebbe amarla di più e meglio, come la ama Dio! Quindi, con la stessa fiducia dei miei Predecessori, apro e affido ai ricercatori questo patrimonio documentario”. Così Papa Francesco ha chiosato il suo annuncio dell’apertura il prossimo anno dell’archivio di Pio XII. “Ho deciso che l’apertura degli Archivi Vaticani per il Pontificato di Pio XII – ha detto ancora – avverrà il 2 marzo 2020, a un anno esatto di distanza dall’ottantesimo anniversario dell’elezione al Soglio di Pietro di Eugenio Pacelli.
“L’augurio e la speranza ora è che si faccia chiarezza sul ruolo avuto da Pio XII nel periodo della Seconda Guerra Mondiale“. Così la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, commenta la notizia dell’apertura degli archivi vaticani del pontificato di Pio XII. E Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane, ha ribadito: “Apprezzabile l’apertura dell’archivio vaticano su Pio XII”.
Il Papa si dice “sicuro che la seria e obiettiva ricerca storica saprà valutare nella sua giusta luce, con appropriata critica, momenti di esaltazione di quel Pontefice e senza dubbio anche momenti di gravi difficoltà, di tormentate decisioni, di umana e cristiana prudenza, che a taluni poterono apparire reticenza e che invece furono tentativi, umanamente anche molto combattuti, per tenere accesa, nei periodi di più fitto buio e di crudeltà, la fiammella delle iniziative umanitarie, della nascosta ma attiva diplomazia, della speranza in possibili buone aperture dei cuori”.
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