“Pene d’amore” non si pone come un manifesto postfemminista, né invita a una vita da eremita, bensì come una sorta di «club», in cui le persone afflitte dagli stessi tormenti di cuore possano ritrovarsi e sentirsi meno sole.
Quale donna, sulla via dell’amore, non ha incontrato almeno una volta un vampiro energetico, un mammone, un vanesio, un infante, un passivo, un seriale, un ambiguo? Amalia Caratozzolo ha avuto la s(fortuna) di incontrarli tutti e questo libro ne è la prova. Tra sante protettrici a cui rivolgersi e consigli per sopravvivere a storie finite, scrive un libro sulle difficoltà di amare. E in fondo, sul desiderio di rifarlo ancora. Prefazione di Selvaggia Lucarelli.