Piscine al femminile: una bracciata di libertà e emancipazione

Sono diverse le esperienze Uisp che propongono attività al femminile per allargare la partecipazione. Da Figline a Bolzano le voci delle protagoniste…

Le piscine al femminile, come altre esperienze di proposte sportive specificatamente dedicate alle donne, sono presidi di libertà ed emancipazione: opportunità che vengono messe a disposizione delle diverse esigenze, necessità, paure, patologie, perché non diventino barrier insormontabili.

Nei giorni scorsi è salita alla ribalta la piscina Uisp di Figline Valdarno, gestita dal Comitato di Firenze con l’obiettivo di offrire spazi per la pratica sportiva dedicati e attenti alle diverse esigenze e ai tempi di donne di tutte le età e di diverse culture. L’iniziativa di Uisp Firenze ha ricevuto grande eco mediatica nei giorni scorsi ed oggi sul tema è intervenuto, dalle colonne de Il Tirreno, anche il giornalista Enzo Brogi. L’editorialista del quotidiano evidenzia come il corso di nuoto per donne nella piscina comunale di Figline Valdarno abbia suscitato polemiche, ma rappresenti un passo verso l’integrazione e il dialogo culturale. “Una, cento, mille di queste esperienze aiuterebbero a far crescere il dialogo tra culture, religioni (chi le ha), etnie – scrive Brogi – Io continuo a non capire il burka, mi indigno nel vedere immagini di fidanzati in braghe al mare con le loro compagne accanto scafandrate. Io sto con Mahsa Amini, la ragazza di origini curde pestata a morte dalle Pattuglie dell’Orientamento di Teheran, per non aver indossato correttamente il velo e lasciato libera una ciocca di capelli, e con tutte quelle donne iraniane e non solo che si battono e manifestano al grido di “Donna, vita, libertà”. Ma se con un gesto c’è la voglia, la disponibilità a venirsi incontro, specie quando si vive in un mondo impazzito come quello attuale, ben vengano iniziative come questa.

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Latifa è una delle donne iscritte al corso di Uisp Firenze, non le importano le polemiche, per lei “sono solo una bischerata”. Originaria del Marocco, ormai da tempo a tutti gli effetti felicemente una cittadina italiana, intervistata da Luce!, sul cancello di ingresso di via Morandi, afferma: “Ho frequentato tanti corsi in palestra con altre donne di nazionalità ed etnie diverse. Ci divertiamo e stiamo bene, condividendo una bella esperienza”. “Siamo un gruppo di amiche che fanno attività fisica – dicono altre partecipanti – Abbiamo fatto basket, palestra e ora la piscina insieme. Che problema c’è?”. “Io ho bisogno di fare acquagym, perché ho un problema al collo – ci racconta una delle signore – Con le altre amiche, abbiamo chiesto la disponibilità di un corso adatto a noi alla piscina e ci hanno accontentato. Ne siamo molto contente”. E se arrivano altre partecipanti di altre culture? “Ben vengano, siamo felici di condividere questo sport al femminile. Le aspettiamo”.

Con gli stessi presupposti, nel 2007 Uisp Torino ha promosso un progetto dal titolo “Lo sport quotidiano delle donne” da cui è nata “La piscina al femminile”, iniziativa tuttora in vita, apprezzata e richiesta dalle donne del territorio. Mentre a Bolzano lo “Spazio acqua donne” promosso dall’Uisp partirà il 14 novembre: “Vogliamo promuovere l’attività in acqua a chi per motivi personali, religiosi o culturali necessita di uno spazio interamente femminile. Un luogo protetto dove poter familiarizzare con l’acqua e sentirsi a proprio agio“. L’appuntamento è tutti i giovedì dalle 12.30 alle 13.30 alla Piscina di via Fago 14.