La presentazione di un volume dedicato a cent’anni di edilizia catanese, alla presenza del presidente nazionale dei costruttori edili ANCE, Gabriele Buia, e due lectio magistralis su rigenerazione e mobilità urbana: un grande ritorno culturale quello del “Premio d’Architettura” istituito dall’Ance Catania, che si terrà giovedì 18 luglio, a partire dalle 19.00, nel Chiostro del Convitto Cutelli (via V. Emanuele 56). Nel corso dell’evento si svolgerà la cerimonia di premiazione del concorso d’idee che ha visto architetti e ingegneri d’Italia candidare i propri progetti per un’opera di riqualificazione e recupero paesaggistico all’interno del capoluogo etneo.
Sullo sfondo tematico “Disegniamo la città del futuro”, la quinta edizione del Premio ha puntato l’attenzione su Piazza Nettuno, definita la “Terrazza dello Ionio”, quel tratto del Lungomare di Catania – delimitato dalle vie Artale d’Alagona, Del Tritone e Del Rotolo – che necessita di un progetto architettonico, urbano e sociale di rivalorizzazione.
Aprirà i lavori il presidente dell’Ance Catania Giuseppe Piana, che ha composto il comitato esecutivo del Premio insieme a Luigi Longhitano, Carmelo Maria Grasso e Biagio Bisignani.
Seguiranno i saluti delle autorità presenti e dei rappresentanti degli enti patrocinatori: Regione Siciliana – Assessorato Beni Culturali e Soprintendenza di Catania, Comune di Catania, Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri e rispettivi Ordini territoriali, Collegio etneo dei Geometri.
Sarà affidata al docente universitario, Enrico Iachello, la presentazione del volume «Catania e i suoi costruttori 1861-1961: cent’anni di edilizia per fare una grande città», alla presenza dell’autore Salvatore Padrenostro.
Le due lectio magistralis saranno tenute da Matteo Pedaso (Urban Planner, Strategic Planning Director, Partner di LAND Italia Srl) e Samuele Camolese (Senior Transport Consultant, MSc [Arch] di Systematica srl).
«È un momento significativo per la nostra associazione – ha affermato il presidente dei Costruttori etnei Giuseppe Piana – perché il Premio ha come finalità anche quella di aprire il dibattito sulla città futura, per una politica dell’innovazione che passi per la cultura architettonica».