Si sfiorano i dodicimila visitatori nelle prime dieci città, grandi e piccole, che partecipano alle Vie dei Tesori: si è appena concluso il primo dei weekend del festival in cui hanno aperto le porte circa duecento tra luoghi ed esperienze – e altri si aggiungeranno nei prossimi due weekend di questa prima tranche di festival, poi si va a ottobre con le altre sette città tra cui Palermo e Catania –
grande successo per le passeggiate pressoché esaurite ovunque con la gente pronta a scarpinare pur di conoscere le città dal loro cuore, ma anche salire su terrazze e campanili, volare in Piper, esplorare musei gioiello, assaggiare vini nelle cantine o ascoltare il resoconto degli scavi dalla voce degli archeologi; molto amati anche gli spettacoli. Rieccolo il famoso pubblico delle Vie dei Tesori che già ha animato 37 borghi arrampicati sui monti o distese nelle valli – il Borghi dei Tesori fest ha occupato la fine di agosto -, ma che si è rimesso in moto e ha riempito le città. Primo weekend di festival, prime dieci città e ovunque una buona affluenza, con Trapani che – come è ormai consueto da anni – è la più visitata e registra duemila presenze nelle sue chiese gioiello e nei palazzi, anche se ancora non ha calato l’asso della Corte delle Ninfe nell’ex convento domenicano; benissimo le passeggiate, quella che il prossimo weekend sarà condotta dal direttore del parco di Segesta, Luigi Biondo è già sold out da giorni. Il sito più visitato a Trapani è (anche questa una consuetudine) la Chiesa delle Anime Sante che custodisce i venti gruppi scultorei dei “Misteri”, ma i suoi 250 visitatori sono la metà di quelli raccolti dal gioiello di tufo che è villa Palagonia, la “villa dei mostri” di Bagheria: 511 presenze in pochissime ore di apertura e trascina la città sul podio con i suoi 1626 visitatori che si sono divisi tra palazzi nobiliari, l’Arco azzurro e il museo di Aspra. Messina è anch’essa sul podio e supera le 1400 presenze, a farla da padrona la Prefettura che in questo unico weekend di apertura ha messo insieme 220 visitatori che non hanno voluto perdere l’occasione di uno scatto all’affaccio sul mare; in tanti hanno scelto le chiese (esposta eccezionalmente la statua argentea di Sant’Antonio da Padova di Francesco Juvara nel santuario di San Francesco dell’Immacolata), altri sono anche andati fuori porta, sui laghetti di Ganzirri in compagnia dei cocciolari o in visita alla bellissima abbazia di Mili, che fa parte del circuito di Italia Romanica esattamente come il Castello di Lombardia, il luogo più visitato a Enna (365 presenze) che ha aperto i suoi cortili e ha condotto alla vicine (e misteriose) Sette Stanze. Sono andate molto bene passeggiate e spettacoli, la gente ha scoperto con piacere il giardino segreto della Soprintendenza. Stavolta Caltanissetta tallona da vicina la “collega” del cuore della Sicilia: 1349 presenze con un pezzo da novanta come Villa Testasecca, la dimora dei “signori dello zolfo”: quando aprì per la prima volta anni fa, i nisseni si misero in coda, ora è stata già visitata da 244 persone. Molto amata la visita al cimitero monumentale Angeli, in tanti hanno scoperto con curiosità la ghigliottina conservata a Santa Maria degli Angeli.
Alcamo, dopo l’exploit dello scorso anno, promette di ripetersi; stavolta sono stati più di mille (1050) i visitatori e naturalmente è stato difficile scegliere tra i due castelli: Calatubo arroccato sulla roccia con i suoi 110 visitatori ha dovuto cedere di fronte al maniero dei Conti di Modica nel centro della cittadina (215). In coda i cittadini per salire sulla cupola della chiesa Madre, anche se l’accesso è solo di 4 persone per volta, ma anche per ascoltare i canti gregoriani o entrare nello stranissimo museo di strumenti musicali. Dodici presenze soltanto la dividono da Termini Imerese (1038) che riporta tantissima gente (160) al Grand Hotel delle Terme (e 110 alle terme romane dove l’acqua sgorga ancora a 37 gradi) che il Comune di Termini ha riaperto dopo trent’anni. E tanto interesse per i magazzini nascosti del Museo civico; molti spettatori per lo spettacolo a Villa Palmeri.
Le altre due città del Trapanese fanno a gara per attirare i visitatori: a Marsala (805) la gente continua ad amare tantissimo la salite lungo la scala a chiocciola del campanile del Carmine, ma non dimentica le cantine aperte per le degustazioni e si è incuriosita per le “torre vinarie” alte 30 metri, la novità di quest’anno. Prenotati molti voli in Piper per scoprire le cupole di sale lungo lo Stagnone, molti giovani attenti si sono ritrovati dinanzi gli archeologi a Mozia. A Mazara del Vallo invece, una sorpresa: tra i 641 visitatori, in tanti hanno scoperto l’ex carcere mandamentale, la chiesa di San Francesco che possiede ancora la cripta con i colatoi. E in tanti si son messi in coda per entrare a Palazzo Vescovile, aperto soltanto per due ore ogni sabato. Infine, la new entry Corleone con un bellissimo exploit da oltre 500 visitatori: la gente è sciamata in questa cittadina dove tutto mira alla rinascita; scoprendo chiese gioiello, oratori affrescati, anche l’ex ospedale, ma alla fine chi ha vinto su tutti è stata la voglia di aria aperta e natura, e infatti tantissimi visitatori si sono riversati alla cascata delle Due rocche, e in zona, al monastero del santissimo Salvatore da cui si ha una delle viste più belle della zona.
Le Vie dei Tesori con il supporto di Unicredit come main sponsor e con la collaborazione di Poste Italiane, archivia dunque il suo primo weekend e guarda già al secondo e al terzo: si aggiungono luoghi, esperienze, spettacoli e passeggiate. E allunga già lo sguardo verso ottobre, quando toccherà a Palermo e Catania, Ragusa e Scicli, Noto, Carini e Sciacca.
Sono pronti anche i pullman Autoservice in partenza da Palermo per raggiungere le città, gite di un giorno andata e ritorno senza stress: domenica si parte per Enna, Mazara del Vallo, Corleone e Messina. L’ultima domenica toccherà invece a Trapani e Caltanissetta. Info e ticket www.leviedeitesori.com.