Nel giorno in cui la Chiesa universale festeggia gli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele Papa Francesco – in modo del tutto inaspettato – lancia l’iniziativa rivolta a tutto il mondo: pregare San Michele di proteggere la Chiesa dal diavolo.
In un momento come questo segnato da scontri, confusione e gravi scandali che coinvolgono esponenti autorevoli della chiesa, Francesco chiede a tutti i fedeli di recitare il rosario per tutto il mese di ottobre. «I fatti sono sotto gli occhi di tutti:– scrive Andrea Tornielli – l’uso strumentale dello scandalo pedofilia, utilizzato per le battaglie di potere nella Chiesa, la messa in stato d’accusa del Pontefice, la critica feroce e martellante della sua persona, qualsiasi cosa faccia o dica».
Nei giorni scorsi, prima della sua partenza per i Paesi Baltici, il Santo Padre ha incontrato padre Fréderic Fornos S.I., direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera per il Papa; e gli ha chiesto di diffondere in tutto il mondo questo suo appello a tutti i fedeli, invitandoli a concludere la recita del Rosario con l’antica invocazione “Sub Tuum Praesidium”, e con la preghiera a San Michele Arcangelo che ci protegge e aiuta nella lotta contro il male (cfr. Apocalisse12, 7-12) . L’invocazione “Sub Tuum Praesidium” recita così:
“Sub tuum praesidium confugimus Sancta Dei Genitrix. Nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus, sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo Gloriosa et Benedicta”.[Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine Gloriosa e Benedetta].
Ma – questa la novità più interessante – chiede di concludere questa preghiera con la seguente giaculatoria: “San Michele Arcangelo, difendici nella lotta: sii il nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del demonio. Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini e Tu, Principe della Milizia Celeste, con il potere che ti viene da Dio, incatena nell’inferno satana e gli spiriti maligni, che si aggirano per il mondo per far perdere le anime. Amen”.
Questa è un’invocazione a San Michele è stata indicata da Leone XIII, un papa ricordato soprattutto per le sue asserite visioni.
Visioni apocalittiche sul futuro della Chiesa e del mondo. In particolare, una di queste, si sarebbe verificata tra il 1884 e il 1886 e avrebbe avuto luogo durante la celebrazione della Messa. Chi era presente racconta come Papa Leone cambiò visibilmente espressione durante la visione, diventando “pallido e spaventato”.
In particolare, la visione tremenda di cui fu testimone papa Pecci, riguarda una conversazione tra Gesù e Satana.
Il diavolo prospetta a Gesù di distruggere la sua Chiesa tra 75 e 100 anni. Ecco perchè Leone XIII è stato spinto a comporre rapidamente la preghiera a San Michele e a ordinarne la recita alla fine di ogni Messa. Non solo ma ha anche formulato una preghiera di esorcismo, che poi in seguito è stata cancellata, forse perché troppo estrema, ora papa Francesco, per il mese di ottobre la riabilita.
Non solo ma papa Francesco è il papa che più di tutti gli altri in cinque anni, negli ultimi 50 anni, ha citato il diavolo.
Il diavolo “esiste” non è un mito e bisogna combatterlo. In una omelia di qualche anno fa a Santa Marta, Papa Francesco è tornato a chiedere ai cristiani di vigilare contro il male e ha sottolineato che dunque “la vita cristiana è una lotta” ogni giorno.
Scrivendo un messaggio a 300 esorcisti dell’Aie (Associazione internazionale degli esorcisti fondata da padre Gabriele Amorth a cui Il Vaticano ufficialmente aveva dato il riconoscimento canonico) che erano riuniti in convegno a Roma.
Così si esprimeva: “Gli esorcisti “nel particolare ministero esercitato, in comunione con i propri vescovi”, manifestino “l’amore e l’accoglienza della Chiesa verso quanti soffrono a causa dell’opera del maligno”.
“A questa generazione, e a tante altre, hanno fatto credere – ha detto il Papa, – che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui”.
Inoltre Papa Francesco, ha aggiunto: “Ma noi non siamo tanto convinti” e spronando a vestire:“l’armatura di Dio: la verità”. “La vita è una milizia. La vita cristiana – ha sottolineato ancora Papa Francesco – è una lotta, una lotta bellissima, perché quando il Signore vince in ogni passo della nostra vita, ci da’ una gioia, una felicità grande: quella gioia che il Signore ha vinto in noi, con la sua gratuità di salvezza. Ma sì, tutti siamo un po’ pigri, no, nella lotta, e ci lasciamo portare avanti dalle passione, da alcune tentazioni. E’ perché siamo peccatori, tutti. Ma non scoraggiatevi”.
Il 10 settembre scorso in occasione di un mega raduno di fedeli carismatici presso la Parrocchia Sacra Famiglia di S. Teresa di Riva (ME), organizzato da padre Francesco Broccio, della “Fraternità Carismatica Gesù confido in Te”, ho conosciuto don Marcello Stanzione, esperto e studioso di angelologia, autore di una serie di volumi, proprio sugli angeli. Don Stanzione ha rifondato una associazione di fedeli cattolici, la Milizia di San Michele Arcangelo (M.S.M.A.).
I libri di don Marcello potranno fare tanto bene in questi momenti difficili per la Chiesa, soprattutto aiutano a uscire dalla confusione imperante nel mondo cattolico in merito al tema angelologico. Don Stanzione collabora con la casa editrice Sugarco di Milano, dove ha pubblicato oltre una ventina di libri. In questi giorni sto leggendo il «Ritorno degli Angeli», un testo che Stanzione ha scritto nel 2013, a quattro mani con Andrea Menegotto.
Nel testo si offre una rapida, ma essenziale, presentazione di quegli autori e tendenze che sono alla base dell’angelologia contemporanea, molto presente nelle librerie, nel complesso mondo del Web, nell’immaginario popolare e nel cosiddetto contesto del «fai da te del sacro», ma altrettanto lontana dalla dottrina sugli angeli della Chiesa cattolica. In particolare il volume si occupa della banalizzazione dell’angelo da parte dei nuovi movimenti religiosi, del New Age e di tutte le teorie esoteriche, cabalistiche magiche e spiritistiche.
In “Ritorno degli Angeli”, gli autori tentano di fornire qualche chiave di lettura e valutazione del fenomeno in un’ottica cattolica, proponendo al contempo qualche “rimedio” per un ritorno alla corretta angelologia.
Gli autori, a questo proposito citano un dotto francescano dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali padre Giacomo Panteghini: «Così nell’attuale revival sembra che la raffigurazione dell’angelo conservi ben poco della sua connotazione religiosa originaria, quella di annuncio e presentazione del soprannaturale. Si assiste ad una banalizzazione dell’angelo, ridotto da agente del Dio trascendente a rinforzo dell’io vacillante. Più che l’angelo del Bene, si incontra oggi un angelo del benessere, che promette protezione e felicità terrene. Quello celebrato sembra quasi un angelo che funge da talismano, da toccasana contro malanni del corpo e della psiche, più che figura che orienta alla fede e all’impegno di autorealizzazione etica».
Fino al 1960 gli angeli avevano nel mondo cattolico una collocazione pacifica, accettata da tutti, eccetto chi per motivi politici, professava un rigido materialismo.
Oggi la situazione è drasticamente mutata, il cristiano, fedele al Magistero cattolico, deve contrastare fondamentalmente due errori quello del New Age, che per certi versi in materia di angelologia, ha sovrastato quella cattolica. «Il secondo errore proviene invece dall’interno di un certo mondo cattolico piuttosto protestantizzato e dalla negligenza di molti teologi e autori cattolici, che certamente sottovalutano la mistica e la dottrina dell’angelologia cattolica, frutto di riflessioni scaturite dalla Bibbia e damenti eccelse di credenti di genio incomparabile e illuminate dalla Grazia».
In particolare a influenzare negativamente il mondo cattolico ci ha pensato l’esegeta protestante tedesco Rudolf Karl Bultmann, che ha definito gli angeli e i demoni come un «residuo della visione tipica dei tempi del Nuovo testamento, ovvero espressioni tradizionali del cristianesimo inaccettabili per il nostro pensiero moderno e scientifico». Per Bultmann, angeli e demoni sono una favola, non una realtà, ma un mito.
Indubbiamente Stanzione e Menegotto, per sostenere la verità sugli angeli, fanno esplicito riferimento al Catechismo della Chiesa Cattolica, ai grandi teologi come San Tommaso d’Aquino. Ma anche ai Papi per rimanere a quelli più vicini a noi, come Benedetto XVI o san Giovanni Paolo II. E poi c’è un lungo elenco di angeli custodi, invocati da martiri e fior di santi, che don Marcello ha catalogato in un suo ricco volume pubblicato sempre da Sugarcoedizioni: «Contatti con l’Angelo Custode» (2014).
Domenico Bonvegna