Torna, in versione autunnale per il secondo anno, il festival multidisciplinare che propone una mappa del contemporaneo, dai cult della più recente sperimentazione artistica alla creatività emergente…
Il festival – Ritratti e autoritratti di artisti che vengono raccontati o si raccontano in prima persona tra spettacoli, concerti, incontri, lectio magistralis, film e laboratori. Tutto questo, e anche di più, è Sempre più Fuori nel suo spin-off autunnale intitolato AUTO(RITRATTI), in programma dal 4 al 30 novembre tra il Goethe-Institut, l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, la Biblioteca Europea, il Teatro Biblioteca Quarticciolo, la Sapienza Università di Roma e l’Università degli Studi Link. E come nel mese di luglio l’edizione d’autunno – anch’essa sotto la direzione di Antonino Pirillo e Giorgio Andriani – porta avanti le istanze del festival estivo confermando la caratteristica multidisciplinare della sua proposta, che punta a creare cultura con contenuti e insediamento, con l’attenzione a differenti formati artistici e la costante interazione con gli spazi e i contesti abitati.
Anche questa stagione del festival sarà percorsa insieme ad artisti affermati che affiancheranno altri in crescita nell’indagare il rapporto tra “tradizione” e innovazione, nel campo della sperimentazione e della ricerca artistica, con l’obiettivo di costruire un habitat per tutti e rafforzare le relazioni di una unica comunità creata da artisti, cittadini e spettatori di tutte le età e abilità, con una particolare attenzione rivolta in questa seconda parte di Sempre più Fuori a studenti e studentesse universitari.
Spiegano Antonino Pirillo e Giorgio Andriani: «Abbiamo chiesto anche quest’anno ad artiste e artisti di metterci la faccia, ovvero di raccontarsi a volte da soli, altre volte in dialogo con altri professionisti, mettendo al centro, con generosità, il proprio percorso artistico. È importante, oggi più che mai, creare i luoghi e la possibilità di fare incontrare il pubblico con il teatro contemporaneo, quello che si spinge verso nuove frontiere o che si muove al confine con le altre arti raccontando il mondo che ci circonda; è necessario “portare” il teatro in spazi altri che diventano subito dimora, luoghi per fermarsi e riflettere su molteplici idee di teatro e di performatività».
Il programma si articola tra incontri letterari come Morgana. Il corpo della madre, in cui le scrittrici Chiara Tagliaferri e Antonella Lattanzi dialogano intorno al terzo volume del progetto “Morgana” scritto da Tagliaferri con Michela Murgia, e altri appuntamenti con artisti protagonisti della scena contemporanea, come Passo a due. Lisa Ferlazzo Natoli dialoga con Katia Ippaso, costruito intorno alla carriera della regista, autrice e fondatrice del collettivo lacasadargilla, oppure Leonardo Manzan dialoga con Sabrina Fasanella, in cui a raccontarsi è il giovane e talentuoso autore e regista romano, due volte vincitore della Biennale di Venezia.
Sotto forma di auto(ritratti) sono poi le tre lectio magistralis che vedono salire in cattedra l’attore, regista e drammaturgo Giuliano Scarpinato, la project manager ed esperta in comunicazione Elena Lamberti e la compagnia di teatro indipendente rappresentata da Michele Altamura e Gabriele Paolocà Vicoquartomazzini. Ad affiancarli si alternano Maura Teofili, anima di Carrozzerie Not e curatrice della rassegna Anni Luce all’interno di Romaeuropa Festival, e i docenti di Storia del Teatro Flavia Dalila D’Amico (Dams–Produzione Audiovisiva e Teatrale, Università degli Studi Link), Roberta Scaglione e Noemi Massari (Master in Economia, organizzazione, progettazione dello spettacolo dal vivo e degli eventi Dip. SARAS – Sapienza Università di Roma) e Marta Marchetti (Facoltà di Lettere, Sapienza Università di Roma).
Tre sono anche i Ritratti, quest’anno dedicati a Frank Kafka in occasione del centenario della sua morte e che si intrecciano con la rassegna Kafka 2024 grazie alla collaborazione con Biblioteca Europea, Centro Ceco a Roma, Forum Austriaco di Cultura a Roma, Goethe-Institut. Si va dall’installazione/performance Attenti alla ragazza che corre della Compagnia Bartolini/Baronio, una wunderkammer visitabile a piccoli gruppi che accoglie un archivio umano e sonoro di interviste, canzoni, fatti di cronaca, eventi storici, ai due reading/spettacolo del Gruppo della Creta, Il processo e La metamorfosi, con Marta Meneghetti, Ramona Nardò, Francesco Meloni.
Ancora dedicato a Kafka è l’incontro in collaborazione con Il Saggiatore e L’Orma: Franz Kafka nel XXI secolo. Loredana Lipperini in dialogo con Reiner Stach. La straordinaria vita dello scrittore praghese raccontata dal suo biografo più attendibile, il tedesco Reiner Stach, a colloquio con la giornalista, scrittrice, conduttrice radiofonica e attivista culturale.
A completare il programma, il film Berlin is in Germany, diretto nel 2001 da Hannes Stöhr, ambientato in una Berlino appena unificata dopo il crollo del muro; lo spettacolo per le nuove generazioni COMETA, un’avventura galattica per meravigliarsi della forza di gravità, del gioco, dell’immaginazione e del viaggio interstellare ideata e coreografata da Roser Lòpez Espinosa; il laboratorio di esplorazione e mappatura dei panorami linguistici urbani attorno a un centro culturale, tenuto dal giornalista e insegnante di italiano come lingua non materna, Luca Lòtano.
Chiusura in musica con la performance dal vivo Hanne Lippard & Eva Geist dj set, un viaggio psichedelico tra Roma e Berlino attraverso la ricerca e la sperimentazione musicale delle due producer, co-realizzato con l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo.
Per il secondo anno Sempre più fuori AUTO-RITRATTI realizzerà un audiolibro con la voce dell’attrice Emanuela Villagrossi, in collaborazione con il progetto “I libri Sapienza parlano” del Sistema Bibliotecario Sapienza. L’obiettivo è quello di fornire nelle Biblioteche Sapienza testi in versioni accessibili per le persone con disabilità visive e DSA, attualmente presenti solo in piccolissima percentuale nel mercato editoriale. Nell’edizione 2024 il volume scelto è Lanterna magica di Ingmar Bergman (Garzanti), un libro che è, a suo modo, una prova di regia. Gli attori di Bergman sono, questa volta, i fantasmi della memoria, il «mondo perduto di luci, profumi, suoni» congelato nell’infanzia che a tratti si scioglie liberando sentimenti struggenti, ricordi crudeli, furori artistici e sconfitte, verso cui il regista non mostra alcuna indulgenza. Il percorso della memoria non è lineare, intreccia i fili dell’infanzia con la ricostruzione di una regia teatrale, con la difficile realtà del cinema, con storie familiari e i primi amori.
Infine, la speaker Maria Genovese di Radio Frammenti propone una postazione radio, itinerante nei luoghi del festival per svolgere un laboratorio rivolto a studenti e persone del territorio che saranno coinvolte nel racconto della stessa rassegna. Tutti i contenuti saranno fruibili live sul posto e in podcast successivamente per informare anche il pubblico cieco.
Sempre più fuori è un progetto di Cranpi in collaborazione con Goethe-Institut, l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, il Teatro Biblioteca Quarticciolo, la Biblioteca Europea, l’Università Sapienza e l’Università degli Studi Link, con il patrocinio del Municipio II – Roma Capitale. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con S.I.A.E.
Il programma giorno per giorno – Ad aprire il festival, lunedì 4 novembre alle ore 19 alla Biblioteca Europea, è Leonardo Manzan, classe 1992, provocatore e ironico creatore di originali messe in scena con cui ha trasformato uno spettacolo in un videogioco a teatro, fatto incontrare la scrittura di Rostand con il rap, luci strobo e il dj set, “censurato” il palcoscenico innalzando un muro di dodici metri per separarlo dalla platea, allestito il teatro come una sala di un museo d’arte contemporanea in cui accogliere il pubblico in piedi su un piedistallo. L’autore e regista dialogherà con Sabrina Fasanella, redattrice della rivista online di informazione e critica teatrale Teatro e Critica. Segni di Integrazione.
Giovedì 7 ci si sposta al Goethe-Institut per la proiezione alle 19:30 del film Berlin is in Germany di Hannes Stöhr. Premio del pubblico al Festival di Berlino, è la storia di Martin che, dopo una lunga prigionia, iniziata durante l’era della DDR, viene rilasciato nella Berlino appena unificata. La fine della galera rappresenta per lui più di un nuovo inizio: la Germania in cui ha vissuto è infatti nuovamente unita, anche se questa novità sembra disorientarlo, piuttosto che aiutarlo. Ad attenderlo, poi, c’è anche un figlio che non ha mai conosciuto. Adattamento di un cortometraggio del 1999, tratto a sua volta da una storia vera, il film mescola con sapienza humour tagliente e un’estetica che mira all’immediatezza del racconto, riuscendo a restituire appieno l’immagine di una città in tumultuosa evoluzione e di un protagonista incapace di starle al passo.
Domenica 10 alle 17 e lunedì 11 alle 10 (matinée per le scuole) al Teatro Biblioteca Quarticciolo va in scena lo spettacolo di teatro danza per le nuove generazioni COMETA, prima creazione per il pubblico giovane di Roser López Espinosa, capace di trascinare i bambini in un viaggio avventuroso. L’immaginazione inizia sul palco e finisce in una galassia sconosciuta piena di sorprese, precisamente su uno space-shuttle, su cui viaggia una cosmonauta che invita, attraverso la sua curiosità e le sue scoperte, a guardare con occhi nuovi ciò che ci circonda. Con lei gli spettatori si imbarcheranno in un’avventura galattica in cui meravigliarsi della forza di gravità, delle possibilità di movimento e del potere dell’empatia. E poi l’universo, l’immaginazione e i viaggi interstellari.
Per il primo appuntamento degli Auto(Ritratti) del festival, lunedì 11 alle 10:30, sale in cattedra Giuliano Scarpinato, affiancato dalla Prof.ssa Dalila Flavia D’Amico. La sua lectio magistralis al Dams–Produzione Audiovisiva e Teatrale dell’Università degli Studi Link sarà l’occasione per conoscere più da vicino la vita e il percorso artistico di questo giovane attore, regista e drammaturgo palermitano, che come performer è stato diretto da Emma Dante, Carlo Cecchi, John Turturro, Giancarlo Sepe, Andrea Baracco, Glauco Mauri tra i molti, e come autore ha esordito con un testo per ragazzi per arrivare di recente a raccontare la sua di adolescenza, figlio di due magistrati antimafia, Teresa Principato e Roberto Scarpinato, nello spettacolo Il tempo attorno, che fa i conti con un’infanzia finita troppo presto, blindata e scortata come blindati e scortati erano i suoi genitori.
Sempre lunedì 11 alle ore 19 alla Biblioteca Europea sarà protagonista la regista, autrice e fondatrice della compagnia lacasadiargilla Lisa Ferrazzo Natoli. L’artista romana con un ruolo attivo nel teatro indipendente della capitale, si racconterà alla giornalista Katia Ippaso in un incontro dal titolo Passo a due che farà comprendere meglio le dinamiche e le riflessioni che si celano dietro la realizzazione teatrale dei suoi lavori.
Dal 12 al 14 novembre (martedì ore 14-17; mercoledì e giovedì ore 15-18 ) al Goethe-Institut sarà possibile prendere parte al laboratorio linguistico di Luca Lòtano, già curatore di progetti interculturali che puntano all’interazione tra culture attraverso il teatro e l’arte. Un paesaggio linguistico, questo il titolo, è un’esplorazione e mappatura dei panorami linguistici urbani attorno a un centro culturale. I partecipanti, attraverso attività di gruppo e sessioni di osservazione e ascolto itineranti, produrranno una personale traccia (audio, scritta o visiva) tra lingue ufficiali e minoritarie, conosciute e sconosciute, tra segni e simboli, tra lingue apprese e in apprendimento, osservando i processi di internazionalizzazione e transnazionalismo di una città globale, per sentire come il proprio plurilinguismo si possa sintonizzare con lo spazio pubblico.
Tra gli appuntamenti con cui il festival esplora il mondo di Franz Kafka a cento anni dalla sua morte, mercoledì 13 novembre alle 18:30 Reiner Stach, il biografo tedesco che ha indagato per ben diciotto anni nella vita dello scrittore praghese, attingendo a fonti inedite, tra cui lettere di famiglia, ricordi di compagni di scuola e i primi diari dell’amico Max Brod, e Loredana Lipperini, giornalista e conduttrice radiofonica tra le più amate dal pubblico appassionato di libri e letteratura, provano a raccontare perché la figura di Kafka è tuttora avvolta da un’aura di magia e cosa lo rende ancora così moderno e contemporaneo. L’incontro dal titolo Franz Kafka nel XXI secolo è realizzato con Il Saggiatore e L’Orma.
In serata alle 21, sempre al Goethe-Institut, la Compagnia Bartolini/Baronio presenta la performance Ritratto 1 da Franz Kafka: Attenti alla ragazza che corre, un atto installativo d’immersione per piccoli gruppi di pubblico che raccoglie interviste, canzoni, fatti di cronaca, eventi storici e che accosta alcuni fatti di cronaca alla figura di Josefine (protagonista del racconto di Kafka Josefine la cantante o il popolo dei topi).
Ancora Auto(Ritratti) giovedì 14 alle 16 alla Facoltà di Lettere della Sapienza. Elena Lamberti, project manager ed esperta in comunicazione, terrà la lectio magistralis ì La distribuzione degli spettacoli dal vivo, un percorso di curatela affiancata dalle professoresse Roberta Scaglione e Noemi Massari.
Venerdì 15 e martedì 19 alle 20:30 al Goethe-Institut, nell’ambito dei Ritratti a partire dalle opere di Franz Kafka, che il festival dedica al grande narratore vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo, il Gruppo della Creta presenta i reading/spettacolo Il processo e La metamorfosi con Marta Meneghetti, Ramona Nardò, Francesco Meloni.
Venerdì 22 alle ore 10 per l’ultimo appuntamento della serie Auto(Ritratti) alla Facoltà di Lettere dell’Università Sapienza sale in cattedra, con la Professoressa Marta Marchetti e l’organizzatrice teatrale Maura Teofili, Vicoquartomazzini, la compagnia nata dall’incontro tra Michele Altamura e Gabriele Paolocà, che attraversa scritture originali e rivisitazioni di grandi classici del teatro e della letteratura con l’intento di rivelare le grandi storie capaci di indagare le impellenze del nostro tempo raccontandole attraverso le molteplici possibilità dell’arte scenica e performativa. Tra i loro ultimi lavori: La ferocia (2023), tratto dal romanzo Premio Strega di Nicola Lagioia.
Giovedì 28 alle 19 al Goethe-Institut Antonella Lattanzi dialoga con Chiara Tagliaferri a partire dai temi contenuti nel libro Morgana. Il corpo della madre, terzo e ultimo volume firmato insieme dalla scrittrice piacentina e Michela Murgia. Un testo che esplora le varie forme di maternità, un libro sulla vita che, come dice Tagliaferri, non devi per forza partorire, perché madre è chi cresce i figli, non chi li fa. In un viaggio attraverso le vite di donne straordinarie, incontriamo Maria di Nazaret, la madre per eccellenza, Elena Ferrante, la scrittrice misteriosa, e Sylvia Plath, la poetessa tormentata. Ognuna di loro, a modo suo, ha lasciato un’impronta indelebile sulla cultura e sulla società. E poi la stessa Michela Murgia, considerata una madre dalla sua comunità queer, ritratta attraverso gli occhi di coloro che l’hanno amata. Le autrici ci invitano a ripensare il concetto di maternità, a liberarci dai condizionamenti sociali e a celebrare la diversità delle esperienze femminili. Affrontano, inoltre, il tema del corpo, raccontando di quelle donne che lo hanno trasformato in una potente arma per realizzare i propri obiettivi. Il libro Morgana. Il corpo della madre si rivolge a tutte le donne, offrendo un invito a riflettere sul proprio ruolo e a immaginare un futuro più libero e autentico.
Sabato 30 alle 21.30 all’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo il festival chiude la sua seconda edizione con la live performance Hanne Lippard & Eva Geist dj set. Classe 1984 la prima, insignita di recente del Preis der Nationalgalerie 2024, vive e lavora a Berlino, ma attualmente è di stanza a Roma come vincitrice del premio Roma Villa Massimo 2024/25. La pratica artistica di Lippard si colloca al crocevia tra parola scritta e parola parlata e il suo lavoro viene trasmesso attraverso una varietà di discipline, prevalentemente installazioni sonore e performance. Compositrice elettronica che ha dedicato la sua vita alla poesia, è invece Eva Geist. Dopo un’educazione classica in pianoforte e canto, ha intrapreso un percorso di ricerca e sperimentazione come live performer e sound designer, trovando importanti riferimenti nell’underground romano e berlinese. Geist pubblica per diverse etichette internazionali e ha condiviso numerose collaborazioni. Le sue influenze principali sono state la new age, le pioniere dell’elettronica, il synth pop e il krautrock, l’italo disco, la musica elettronica sperimentale e il pop psichedelico. Dopo essere uscita su Hivern Discs con l’EP Urban Monogamy, nel 2020 ha formato con Donato Dozzy e Pietro Micioni l’acclamato progetto Il quadro di Troisi.