“Un piatto caldo, sano e buono, donato come gesto di cura e attenzione è il modo più diretto, sincero e accogliente per entrare in contatto con una persona, per suggerirle fiducia e cominciare a instaurare un dialogo. E questo è il primo passo verso una presa in carico più strutturata della persona fragile, avviandola poi a un recupero della sua vita”.
Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, racconta così il grande impegno degli operatori e dei volontari della Onlus che lungo tutto l’anno di pandemia, e in particolare nei mesi più freddi, si sono messi a disposizione delle persone vulnerabili e senza dimora portando un aiuto concreto: un pasto completo e caldo in strada per far fronte alla fame e alla disperazione, aumentate in questi mesi di emergenza.
L’attività procede incessante anche con l’inizio del 2021: le Unità di strada di Progetto Arca sono presenti e attive a Milano, Roma e Napoli per consegnare cibo alle persone senza dimora. A Milano, dove si registra il numero maggiore di senzatetto (2.000 persone, di cui 500 che dormono in strada), è inoltre in funzione il nuovo servizio di Cucina Mobile: un foodtruck dotato di fornelli, forno e bollitori che accompagna le Unità di strada 5 sere a settimana per distribuire ogni sera 120 pasti caldi in diverse zone della città.
Per poter continuare in questa necessaria attività, e per riuscire a intensificarla in vista di un inverno ancora incerto sotto tanti punti di vista, Progetto Arca lancia la campagna di sostegno “L’altra strada sei tu. Si muore di freddo, non essere freddo”, a cui si può aderire donando da 2 a 10 euro al numero solidale 45584 con un messaggio o una telefonata fino al 7 febbraio. I fondi raccolti saranno utilizzati per potenziare le Unità di strada a livello nazionale e aumentare il numero di pasti distribuiti.
Insieme al pasto caldo serale – sempre offerto con proposte diversificate per un apporto nutrizionale adeguato in termini di quantità e qualità – i volontari di Progetto Arca organizzati nelle Unità di strada consegnano un sacchetto contenente cibi confezionati per gli altri due pasti (colazione e pranzo) del giorno dopo, e anche kit igienico-sanitari, indumenti caldi e coperte. Un primo aiuto concreto prima di mettersi in ascolto e fornire informazioni utili per dormire al riparo a chiunque incontrino in difficoltà: un soccorso importante anche per tenere costantemente monitorata la situazione in strada.
Inoltre a Milano, una volta a settimana, le Unità di strada sono affiancate anche da un team sanitario di Progetto Arca che monitora chi non dorme in una casa e quindi è più esposto al contagio. Gli infermieri in strada sono attrezzati per eseguire tamponi rapidi, misurare la saturazione di ossigeno nel sangue e la temperatura corporea, adottando dove necessario le opportune procedure di ricovero in ospedale o, per chi è asintomatico o ha pochi sintomi, di isolamento nelle strutture preposte del Comune.