Si celebra oggi la Giornata della memoria una data in cui si commemora la Shoah, che ha cancellato le esistenze di milioni di esseri umani.
In questi giorni la Polizia di Stato è impegnata nel ricordare l’Olocausto, come testimonianza del forte legame che da anni la lega alla comunità ebraica.
Per tutta la settimana le immagini di copertina delle pagine Facebook, Instagram e Twitter istituzionali sono dedicate al ricordo delle vittime con una foto che immortala il simbolo più alto del sacrificio di cui furono vittime gli ebrei, ossia le Pietre d’inciampo.
Attraverso i post pubblicati, in particolare sulla pagina Facebook Polizia di Stato viene ricordato quanto accadde in quegli anni bui: dall’infame scelta di marchiare le persone di religione ebraica con la Stella gialla cucita sugli abiti, alla più grande fake news della storia, cioè la leggenda della cospirazione ebraica mondiale, usata da Hitler come base ideologica del nazismo e come motivazione per lo sterminio degli ebrei.
Sino al ricordo dei poliziotti che sacrificarono la loro vita per salvare quelle di migliaia di ebrei, uno tra tutti Giovanni Palatucci, Giusto tra le nazioni, al quale sono intitolate piazze, vie e scuole in molte città italiane.
Nella città di Novara lo scorso 23 gennaio si è svolta la “Run for Mem, la Corsa della Memoria verso il futuro”, organizzata dall’Unione delle comunità ebraiche italiane, Ucei, in un percorso nei luoghi della memoria alla quale hanno partecipato anche atleti del Gruppo sportivo della Polizia di Stato Fiamme oro.
Il 25 gennaio, a Trieste, davanti alla Questura sono state apposte delle pietre d’inciampo per ricordare i poliziotti che, in opposizione alle leggi naziste, salvarono la vita di numerosi ebrei destinati alla deportazione.
Le pietre d’inciampo sono state dedicate alla memoria del commissario Giovanni Palatucci e del commissario Feliciano Ricciardelli deportati nel 1944 nel campo di concentramento di Dachau. Ieri, presso la questura di Aosta è stata apposta una pietra d’inciampo alla memoria del commissario Camillo Renzi anch’egli deceduto nel lager di Dachau.
Atti simbolici che intendono rafforzare il valore del ricordo ma che sono anche un monito affinché non si ripetano i crimini commessi dai nazifascisti. L’impegno della Polizia di Stato è riconosciuto anche oltre i confini nazionali: lo scorso mese di novembre, infatti, l’Associazione europea delle Comunità ebraiche ha conferito al capo della Polizia Lamberto Giannini il prestigioso premio “King David Award”, per l’intesa opera di protezione delle comunità ebraiche svolta dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato.