“Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona”. È quanto si legge nell’articolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Siamo nel 1948. A distanza di 71 anni si celebra oggi, martedì 17 settembre, la prima Giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti, fortemente voluta dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Le città di tutto il mondo (a Roma la Piramide Cestia) illumineranno i monumenti di colore arancione per mostrare il proprio impegno per la sicurezza dei pazienti.
In questa giornata l’Oms mette in evidenza la sicurezza dei pazienti come una priorità di salute globale e si rivolge a pazienti stessi, operatori sanitari, responsabili politici e industria della salute all’insegna dello slogan “Schierati a favore della sicurezza delle cure”.
Anche la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia aderisce a all’iniziativa. Il Professor Francesco Falez, Presidente SIOT spiega che “Il pericolo maggiore del rischio clinico è ignorarlo: occorre essere consapevoli di poter sbagliare, credere nelle possibilità di prevenzione, abituarsi ad adottare gli accorgimenti per contenerlo. La nostra Società Scientifica è da tempo impegnata nella promozione della cultura della sicurezza dei pazienti. La Commissione Rischio Clinico della SIOT ha recentemente realizzato, in collaborazione con il Centro Gestione Rischio Clinico della Regione Toscana, un’indagine su tutti gli ortopedici italiani con l’obiettivo di rilevare il livello di consapevolezza su queste problematiche. Nel corso di quest’anno – prosegue il Prof. Falez – sono stati avviati, in collaborazione con il CINEAS di Milano, una serie di corsi per la formazione a distanza (FAD) su alcune delle principali criticità: il rischio in sala operatoria e in reparto, la comunicazione con il paziente, la gestione della documentazione, il consenso e le coperture assicurative. Un gruppo di lavoro della stessa Commissione sta, inoltre, rielaborando i moduli e le indicazioni per la gestione dei consensi informati che vengono sottoposti giornalmente a migliaia di pazienti. Infine, un terzo gruppo di lavoro ha come focus la comunicazione e la prevenzione dalle infezioni e dagli eventi tromboembolici in ortopedia, su cui sta elaborando le più aggiornate indicazioni da fornire a tutti ortopedici italiani.
La certezza delle cure – conclude il Prof. Falez – rappresenta una priorità fondamentale per la salute e noi ortopedici/traumatologi siamo impegnati a prevenire e ridurre il rischio umano, organizzativo, tecnico-strumentale che un lavoro difficile e complesso, come quello che ogni giorno svolgiamo, comporta”.