«Il futuro dell’Ucraina è il futuro della civiltà – scrive Roberto Malini in una lettera all’Unione europea e alle Nazioni Unite – Siamo vicini al popolo ucraino e chiediamo il massimo sforzo per accogliere i profughi da quel paese dilaniato da missili e bombe e aiutare la resistenza che fronteggia con eroismo un nemico potente e senza scrupoli. Da parte nostra, dedichiamo il massimo impegno civile e umanitario per sostenere i fratelli ucraini in questo frangente tragico, con la speranza che l’invasore lasci la terra libera dell’Ucraina e i girasoli tornino a fiorire su di essa». Qui di seguito, la poesia di Roberto Malini Siamo Ucraina e un olio su tela del grande artista ucraino, amico del poeta, Ivan Marchuk, che è rimasto a Kiev nonostante l’aggressione russa e continua a dipingere opere poderose e struggenti.
Siamo Ucraina
Il tempo della morte
come luce che esplode
sulla terra dei vivi
è tornato.
Lo temevano i giusti,
le madri e i poeti
che fanno scudo
alla fragilità
del sogno.
È tornato nei carri armati
che sbracciano
e ributtano calore,
nel silenzio dei corvi
che da città in rovina
si rifugiano nei boschi,
è tornato fra pagine
che gridano menzogne.
È tornato negli occhi
sbarrati dei bambini,
nel fumo e nella polvere
che tolgono il respiro,
nelle parole che i vecchi
dimenticano pregando.
Il tempo del fuoco
che spegne la terra
è tornato:
questo è il traguardo
dell’assassino
e noi che da millenni
camminiamo sui morti,
siamo Ucraina.