Morire a norma di legge!
Si può morire in tanti modi.
Come bambini innocenti sulla striscia di Gaza o in Siria, nelle guerre dimenticate del resto del mondo, si può morire per corruzione, per carenza di assistenza sanitaria, si può morire anche se si è papà separati in Italia.
Nel nostro Paese, la separazione dalla propria moglie o compagna e figli, è per la stragrande maggioranza degli uomini, motivo di grandi difficoltà economiche, anzi, aggiungerei, che anche qui, nella maggior parte dei casi, si diviene subito poveri.
In Italia il problema esiste, ed è drammatico, qualche volta guardiamo un breve servizio in televisione, leggiamo le storie disperate di tanti papà che sopravvivono in auto, che non riescono a vedere i propri figli o che si suicidano, nel più assoluto silenzio!
Purtroppo, a causa di una legge, a mio avviso incompleta e forse solo marginalmente interpretata, normali persone, che fanno già fatica a sopravvivere, sono messi nelle condizioni di divenire poveri: a NORMA DI LEGGE.
I papà, anche se separati, debbono poter partecipare, nei fatti, all’educazione dei propri figli, insegnare loro il rispetto, le regole, la responsabilità e la bellezza dell’esistenza tutta e poter educare all’umiltà, ai valori, alla solidarietà, al rispetto dei genitori e degli adulti, ad iniziare dagli insegnanti, quotidianamente oltraggiati, solo così potremo avere una società migliore.
Pertanto, chiedo:
1. ai giudici di essere più sensibili a tali tematiche
2. ai politici di portare avanti una proposta di legge che tuteli maggiormente la figura del papà separato, in particolare: stabilire un percorso obbligatorio per i separandi, con una equipe di specialisti come uno psicologo, un avvocato e un mediatore familiare, a spese dello Stato, e un contributo, ai figli minori, per famiglie separande con reddito basso. Non è possibile nella nostra società civile che papà separati dormano in auto, non riescono a vedere i propri figli o devono vederli di nascosto. E le diatribe genitoriali possono portare a tragedie famigliari inenarrabili, dalle quali veniamo quasi quotidianamente sconvolti.
Grazie per quello che potrete fare con le vostre firme.
Antonio Stasolla