Per molti anni la comunicazione ha utilizzato un’immagine della donna che non ha aiutato il cambiamento; da un lato ha proposto un canone estetico che celebra la bellezza quale valore assoluto, dall’altro ha contribuito a consolidare alcuni stereotipi, rappresentando la donna prevalentemente in immagini che tendono a ridurre la stessa a oggetto passivo e di desiderio maschile.
In pubblicità vengono trasmessi intenzionalmente anche valori, immagini, concetti di amore e sessualità, di successo e romanticismo, aspetti che creano ideali e definiscono quindi cosa siamo e cosa dovremo essere.
Molte ricerche hanno dimostrato che le immagini di donne idealizzate non solo influiscono negativamente sull’autostima femminile, ma influiscono anche sulla percezione che gli uomini hanno sulle donne.
Esiste una comunicazione sessista subliminale.
La tattica è quella di restare sotto la soglia di percezione cosciente per attirare l’attenzione dello spettatore con richiami sessuali. Si ricorre al sesso perché può funzionare in ogni momento della giornata e su un ampio spettro di età.
Perché si fa comunicazione sessista?
Il sesso come strumento per ottenere l’attenzione è una soluzione delle più facili.
Non richiede creatività nell’autore e intelletto nello spettatore.
Caracal artstudio