Una decisione, quella di porre fine alla propria vita perché malata terminale, che si interseca e scontra con condizionamenti morali e la reale possibilità di farlo in base alla legge: in Italia la questione è sempre più dibattuta, come dimostrano i fatti di cronaca legati al 43enne marchigiano Mario per cui è stata decisa la tipologia di farmaco da utilizzare, vicenda che già viene definita “svolta storica”. In alcuni Stati Europei invece è già completamente legale. Ed è lì che Rosa ipotizza di recarsi per “staccare la spina”, perché in Italia “farebbe troppo rumore”.
“L’amore è anche lasciare andare l’Altro se è la sua volontà?“
“Rosa stacca la spina” (Edizioni Effedì) è il nuovo romanzo dello scrittore Igor Nogarotto, in libreria dal 2-2-22, già disponibile sugli store, in pochi giorni entra nella TOP100 di AMAZON, alla 13° posizione della Narrativa Italiana.
Come ci spiega Igor: “I due protagonisti, a distanza di molti anni dalla fine della loro relazione, si ritrovano in una clinica. Rosa è gravemente malata. Insieme ripercorrono i ricordi della coppia, in una tessitura che gioca con il flashback, tra ironia e pianti, tra commozione e goliardia. Nel romanzo si accarezzano le delicate tematiche del suicidio assistito e dell’eutanasia. L’amore è anche lasciare andare l’altro se è la sua volontà?”.
Leggendo la sinossi: “Rosa stacca la spina” è un romanzo rosanero graffiato di humor ed elegante erotismo, è la realizzazione della storia d’amore che tutti sogniamo, è una magia che si avvera, ma che corre costantemente in bilico tra la vita e la morte, sul filo sottile di un esito imprevedibile. La ‘spina’ di Rosa potrebbe staccarsi, ma nell’ambivalenza della sua omonimia scioglie il confine tra eutanasia e metafora esistenziale, divenendo il simbolo della catarsi dei personaggi, rinascita che sublima il senso stesso dell’esistenza umana ridisegnando il perimetro di demarcazione tra i concetti mortale e immortale.
Il progetto è supportato da testimonial noti al grande pubblico, amici e colleghi di Igor, da Capitan Ventosa di Striscia la notizia, a Giuseppe Giacobazzi di ZELIG, a BAZ di RDS. È il secondo libro dell’autore dopo il successo del romanzo d’esordio “Volevo uccidere Gianni Morandi” che divenne un caso mediatico, anche perché Igor, a causa del titolo, ricevette minacce di morte.