L’11 ottobre è la Giornata Mondiale dedicata al Coming Out, un’occasione in cui celebrare le identità di tutt*. Il coming out, cioè l’atto con cui una persona dichiara pubblicamente il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere, è un momento fondamentale ma anche delicato, che riguarda sia la sfera relazionale sia quella personale.
Soprattutto, si ripropone continuamente in diverse situazioni: a casa, nel contesto familiare, a scuola, con amiche e amici, nello sport, nel luogo di lavoro. Per celebrare questa giornata, Arcigay Giovani ha ideato una campagna social composta da cinque card, tutte caratterizzate dal claim “Non c’è potere più grande che diventare chi sei”.
“Quest’anno – spiega Serena Graneri, responsabile della rete Arcigay Giovani – vogliamo porre l’attenzione sull’audacia di chi decide di uscire allo scoperto, rivelando perciò i propri “superpoteri”. Ecco perché la campagna #ComingOutDay non si limita a descrivere un unico episodio di coming out, ma vuole attirare l’attenzione sul coraggio necessario a scalfire la più grande paura, quella di fare i conti con se stess*.
Ribaltando l’immaginario che sta dietro alle supereroine e i supereroi più famosi al mondo, che da persone comuni indossano un costume per usare i loro superpoteri, nel nostro coming out ci troviamo a fare esattamente l’opposto, cioè ci spogliamo degli abiti di una quotidianità che non ci appartiene e restiamo esattamente e solamente noi, nelle nostre unicità. Il coming out è un momento strettamente personale, che non va sottovalutato. Si può essere supereroine o supereroi razionali e decidere di mostrare i propri superpoteri gestendo le situazioni singolarmente. E in caso di difficoltà, c’è sempre qualcun* disposto ad ascoltare e a supportare. Per questo nelle card abbiamo messo un indirizzo di posta elettronica, comingout@arcigay.it, per condividere le proprie storie e trovare sostegno”.
“In questa giornata – dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay – celebriamo la visibilità delle persone lgbti, la trasformazione culturale e sociale che produce, la felicità che spalanca. Dichiarare il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere può significare affrontare pregiudizi e ostilità, perfino odio. Tuttavia è proprio in quel momento che diventiamo più forti e guadagniamo alleati. E oltre al personale, c’è tanto di politico in quel gesto, perché ogni coming out elimina ostacoli per quello successivo e regala agli altri un mondo migliore.”, conclude.