TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO: ospita “Voce arcaica”, serata artistica in ricordo dell’attivista e giornalista curda Nagihan Akarsel

Domenica 3 novembre, dalle ore 16 fino a sera, il Teatro Biblioteca Quarticciolo ospita Voce arcaica. Serata artistica per Nagihan, un’iniziativa con dibattiti, musica e danza per ricordare Nagihan Akarsel, attivista, accademica e giornalista curda uccisa due anni fa. Una proposta del teatro che arriva dal territorio in attesa dell’inizio della nuova stagione 2024/25 il prossimo 10 novembre. Molte le attività romane, infatti, coinvolte nell’organizzazione dell’iniziativa che si avvia a celebrare la giornata globale contro ogni violenza di genere che, come ogni anno, si commemora il 25 novembre.

Il 4 ottobre del 2022 tutto il mondo curdo, in particolare il Movimento di Liberazione delle donne, è stato colto da un gravissimo lutto. Nagihan Akarsel è stata uccisa ad appena 40 anni davanti alla sua casa a Suleimaniyah, nella Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno, in un agguato ordito dall’intelligence turca. La notizia di questo femminicidio ha impiegato poco tempo a diffondersi destando nel popolo curdo, e non solo, profonda tristezza e forte rabbia. La sua storia e la sua vita, infatti, sono tra le più emblematiche del processo di trasformazione radicale che la società curda sta perseguendo attraverso il progetto del Confederalismo Democratico, teorizzato dal leader curdo Abdullah Öcalan.

Nel corso degli ultimi dieci anni tutto il mondo è entrato in contatto con questo progetto politico,  verificandone nella messa in pratica dei contenuti teorici l’efficacia e l’avanguardia, a partire dalla rivoluzione del Rojava, (regione collocata a nord est di quella parte di mondo che è chiamata Siria) che si trova ancora oggi a difendersi e combattere contro il fondamentalismo islamico e la repressione dei vari Stati che il popolo curdo, ma non solo, subisce da secoli.

Nata in un villaggio nella regione di Konya in Bakur (il Kurdistan del nord colonizzato dalla Turchia), sin dalla sua primissima infanzia Nagihan ha intuito che la sua gente per troppo tempo è stata costretta a nascondere le proprie radici culturali, a partire dal divieto di esprimersi a scuola o in pubblico in lingua curda. Da grande studia editoria, giornalismo e radiodiffusione all’università di Gazi ad Ankara e fonda Jinha Agency, la prima agenzia di informazione curda formata solo da donne. Dal 2001 al 2007 viene arrestata per la sua attività politica nelle università come attivista del YCK (Unione della Gioventù del Kurdistan). Il carcere turco diventa così parte del bagaglio che la convince ancora di più a percorrere il suo cammino: quello della lotta per la liberazione del suo popolo e delle donne del Medio Oriente. Una volta libera, viaggia in gran parte del Kurdistan, in particolare in Rojava, fondando comitati e accademie di donne dedite alla ricerca e allo studio della Jineolojî (scienza delle donne). Negli ultimi anni della sua vita si stabilisce a Suleymaniyah con il proposito di fondare una Biblioteca, archivio e centro di ricerca e di incontro rivolto alle donne ma che, a causa del suo assassinio, non ha avuto modo di inaugurare, poiché è stata ultimata e presentata solo dopo la sua morte dopo varie difficoltà.

Per ricordare il suo esempio, fatto di insegnamenti che portiamo nel cuore, di forte capacità empatica, di grande immaginazione e responsabilità, il comitato europeo di Jineoloji e il Tjk-e (Comitato del movimento delle donne curde in Europa) hanno coinvolto l’assemblea cittadina di Non una di meno Roma, Quarticciolo ribelle, la Casa delle Donne Lucha y Siesta, il centro Ararat, Uiki onlus e la Rete Kurdistan Italia, per dedicarle un omaggio verso e oltre il 25 novembre, giornata globale contro la violenza di genere.

Il programma comincia dal tardo pomeriggio e si svolgerà dentro lo stabile del Teatro Biblioteca Quarticciolo in via Ostuni 8 fino a sera, alternando la presentazione della Biblioteca/Centro di Ricerca e Archivio delle donne di Suleymanyah e della fanzine dedicata a Naghian Arkel e al suo percorso di ricerca sulla jineoloji, la scienza delle donne di cui la stessa Arkel era preziosa ricercatrice e divulgatrice esperta, a momenti di performance artistica, musicale e teatrale.