Filo conduttore di questa edizione è «Ripartire dalla fiducia», un bene a rischio. A farne le spese sono i più giovani: l’Organizzazione esorta l’adozione di nuove politiche pubbliche che conferiscano protagonismo a ragazzi e ragazze, un investimento per attraversare le paure e guardare al futuro.
Temi centrali della due giorni saranno l’impatto della povertà sulle aspirazioni dei giovani in Italia e il potenziale di quelli africani, motore da sostenere per un continente in crescita. Durante l’evento, verranno coinvolti esperti, giovani, rappresentanti delle istituzioni, del mondo della cultura, dell’accademia, dell’informazione, del terzo settore e di chi interviene quotidianamente sul campo.
Oggi in Italia, come certifica l’Istat, 1,3 milioni di bambini, bambine ed adolescenti vivono in povertà assoluta, pari al 14%, il dato più alto registrato dal 2014: più di 1 minore su 7. Questa condizione affligge i minorenni in maniera più pesante rispetto agli adulti: i tassi di povertà delle persone di età compresa tra i 35 e i 64 anni e di chi ha 65 anni e più si attestano rispettivamente al 9,4% e al 6,3%. Una vera ingiustizia intergenerazionale che rischia di compromettere il futuro dei giovani perché si lega a doppio filo con le disuguaglianze educative. Chi vive in famiglie più povere ottiene generalmente risultati inferiori nelle valutazioni sulle competenze e ha maggiori probabilità di uscire dal percorso educativo precocemente, rischiando di alimentare l’universo dei cosiddetti NEET, pari in Italia a più di 1 minore su 6. Dietro i numeri ci sono ragazzi e ragazze che smettono di aspirare ad un futuro diverso, in un Paese nel quale i bambini e le bambine dovrebbero essere un tesoro da preservare e coltivare, visto il costante calo della natalità.
Se ci spostiamo in Africa, osserviamo al contrario una forte crescita demografica ed economica, con un grande potenziale, soprattutto legato ai giovani – l’età media della popolazione africana è di 19 anni, meno della metà di quella nel continente europeo (44,5 anni[1]) -, che potrà essere attuato solo se si riusciranno a superare grandi sfide, come le forti disuguaglianze, l’instabilità politica, i conflitti, la crescente crisi alimentare, il mancato accesso all’educazione. Tutti fattori che hanno un impatto sui bambini e sui giovani e sul loro essere, domani, cittadini in grado di contribuire allo sviluppo dei loro Paesi.
Tutto ciò è inevitabile? È davvero IMPOSSIBILE garantire il rispetto dei diritti dei bambini in Italia e nel mondo? È IMPOSSIBILE riportare l’infanzia al centro delle politiche globali e nazionali?
“Non c’è nessuna insita impossibilità nel salvare i bambini del mondo. È impossibile solo se ci rifiutiamo di farlo”, diceva Eglantyne Jebb, la fondatrice di Save the Children, un secolo fa, sostenendo che per farlo fossero necessarie tre cose: conoscenze, risorse e volontà. Sulla scia del suo insegnamento – che l’Organizzazione porta avanti da oltre 100 anni lottando per salvare le bambine e i bambini in pericolo e per garantire loro un futuro – Save the Children organizza il 30 e 31 maggio p.v., a Roma, “IMPOSSIBILE 2024 – Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora”, la biennale sui diritti dell’infanzia, inaugurata nel 2022, che intende coinvolgere le migliori conoscenze, risorse ed energie del mondo della politica, dell’economia e dell’impresa, della cultura, del terzo settore e della società civile, per rendere possibile ciò che oggi sembra non esserlo: investire nel più importante capitale che abbiamo, l’infanzia e i giovani, affinché siano un volano per lo sviluppo delle società.
“Tanti segnali dicono che la fiducia è un bene a rischio, e a farne le spese sono i più giovani e con loro l’intero sistema Paese. Per questo motivo il tema della fiducia sarà al centro delle nostre giornate di approfondimenti e confronto. Servono nuove politiche pubbliche che conferiscano fiducia e spazi di protagonismo a ragazzi e ragazze, che assicurino ai bambini dei contesti più deprivati la possibilità di far fiorire talenti e credere nelle loro capacità, occorre allargare lo sguardo al mondo per conoscere e valorizzare i giovani di altri continenti”, ha dichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children. “Per fare tutto ciò, è cruciale un impegno, innovativo e sinergico, da parte delle istituzioni, delle forze politiche, imprenditoriali e del terzo settore, a sostegno della crescita dei bambini, delle bambine e dei giovani, per salvaguardare e sostenere il patrimonio più importante di cui il mondo dispone. Siamo convinti della necessità di un grande investimento di fiducia nei confronti delle nuove generazioni per attraversare le paure e guardare al futuro. Un investimento “impossibile” solo se ci rifiutiamo di farlo”.
La mattinata del 30 maggio – a Roma, a partire dalle 9:30, presso l’Acquario Romano – si terrà la sessione inaugurale, aperta con una relazione introduttiva del Presidente di Save the Children, Claudio Tesauro, e l’intervento della Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone.
Seguirà, un approfondimento sul tema “Povertà minorile e aspirazioni: uno sguardo sull’Italia”, nel corso del quale saranno presentati e discussi i risultati di una ricerca inedita a livello nazionale che ha coinvolto direttamente un campione rappresentativo di adolescenti di 15-16 anni, rilevando per la prima volta in Italia l’impatto che la condizione di povertà materiale può avere sui percorsi educativi e di vita. La ricerca contiene anche un focus – curato dalla Caritas Italiana – sulla condizione di vita dei neogenitori di bambini da zero a tre anni in condizioni di povertà, che si rivolgono ai servizi dell’associazione sul territorio. L’analisi di questi dati rappresenterà la base di partenza per rilanciare la necessità di un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle forze politiche, imprenditoriali e del terzo settore a sostegno della crescita dei bambini, delle bambine e degli adolescenti in Italia. I risultati della ricerca, presentati da Christian Morabito, Senior Researcher di Save the Children, e da Walter Nanni, Sociologo dell’Ufficio Studi di Caritas Italiana, saranno discussi da in un panel, moderato dalla Vicedirettrice della Stampa, Annalisa Cuzzocrea, a cui parteciperanno tra gli altri: Mons. Giuseppe Baturi, Segretario Generale CEI; Tito Boeri Economista; Enrico Giovannini, Direttore Scientifico ASVIS; Elena Goitini, Amministratore Delegato di BNL e Responsabile del Gruppo BNP Paribas in Italia; Matteo Lepore, Sindaco di Bologna; Raffaela Milano, Direttrice Ricerche di Save the Children; Mery Pagliarini, Presidentessa Associazione Get UP; Roberto Ricci (Presidente INVALSI). La mattinata sarà inoltre arricchita dalle testimonianze di due ragazze e dal contributo di Paolo Gentiloni, Commissario europeo per gli affari economici e monetari.
La mattina del 31 maggio, IMPOSSIBILE 2024 continuerà con la seconda sessione plenaria, presso l’Acquario Romano, dal titolo “Shifting perspectives, Unlocking Africa’s youth potential”. A circa 2 settimane dal Summit del G7 a presidenza italiana e alla luce del “Piano Mattei per l’Africa”, durante l’incontro si parlerà di cooperazione internazionale con l’Africa, esaminando le tendenze positive in atto, le esperienze, le voci e le buone pratiche che emergono dal continente africano stesso, troppo spesso tenute ai margini del dibattito pubblico. Il filo conduttore sarà il protagonismo dei giovani africani, il loro grande fermento innovativo e la necessità di sostenere lo sviluppo del loro potenziale e delle loro aspettative, anche attraverso il coinvolgimento di tutti i settori della società e la creazione di partenariati multistakeholder efficaci, al fine di favorire uno sviluppo sociale ed economico sostenibile e duraturo. Aprirà i lavori la Direttrice Generale di Save the Children, Daniela Fatarella, a cui seguirà il key note speech di Ms. Lethabo Sithole, Managing Partner di Amila Africa e Chairperson of the AfCFTA Youth Forum’s Advisory Board, dal Sudafrica. È stato invitato a intervenire il Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani.
Il successivo dibattito, suddiviso in due sessioni e moderato dal Direttore dell’Ansa, Luigi Contu, approfondirà le strategie di intervento che abbiano come protagonisti le bambine, i bambini e i giovani, considerati non solo come beneficiari degli interventi, ma come attori principali del cambiamento. I due panel vedranno rispettivamente la partecipazione di Chernor Bah, Minister of Information and Civic Education della Sierra Leone, e di Mamadou Touré, Ministre de la Promotion de la Jeunesse, de l’Insertion professionnelle e de l’Education Civique della Costa d’Avorio.
La prima sessione affronterà la tematica Unlocking Youth potential: youth empowerment and youth participation, in un dibattito a cui prenderanno parte Nabaa Radi Tony Abdel-Karim, giovane imprenditrice da progetto SHIFT in Egitto; Arsène Hema, Fondatore e CEO di InViis Lab in Burkina Faso; Maurizio Martina, Vicedirettore Generale FAO; Raffaele Salinari, Portavoce del CINI. Nel secondo panel, che verterà sul tema Building effective multistakeholder partnerships, interverranno: Mario Abreu, Head of Group CSR & Sustainability Ferrero; Antonella Baldino, International Cooperation and Development Finance, Cassa Depositi e Prestiti; Stefano Gatti, Direttore Generale DGCS del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Pacifique Kwizera Irumva, Direttore del Progetto Kumwe Hub di Save the Children in Rwanda; Nanko Madu, imprenditrice e Direttrice dei Programmi Afrilabs in Nigeria; Dianne Mukamuremyi, giovane imprenditrice del Rwanda.
Inoltre, nel pomeriggio del 30 maggio a partire dalle 14:30 – presso la sede di Save the Children, in Piazza San Francesco di Paola 9, Roma – si svolgeranno quattro workshop tematici, tavoli di confronto volti a generare nuove alleanze, per affrontare insieme le sfide che verranno discusse rispetto ai temi proposti insieme agli esperti dei diversi ambiti.
Il primo workshop intende promuovere “Il protagonismo dei bambini, delle bambine e degli adolescenti”, indagando come esso possa trovare spazi concreti all’interno delle istituzioni, delle scuole e delle organizzazioni civiche. La seconda tavola rotonda, dal titolo “I bambini e il mondo dell’informazione: spettatori o protagonisti?” è dedicata a capire come la condizione dell’infanzia in Italia e nel mondo possa essere la lente attraverso la quale leggere i fenomeni sociali, le trasformazioni politiche ed economiche e i grandi eventi storici ma, nello stesso tempo come i media possano costruire una relazione di fiducia con le nuove generazioni, contribuire alla loro capacità di analizzare la realtà e costruirsi una libera opinione. Un altro seminario riguarderà “Gli ecosistemi di innovazione e opportunità dell’Intelligenza artificiale: modelli, collaborazioni e tecnologie per creare impatto sociale”, un dialogo su come alcuni attori chiave possano collaborare e creare impatto sociale attraverso approcci innovativi e intelligenza artificiale. Infine, il workshop dedicato a “Gli spazi e i tempi dell’inclusione: il percorso di crescita dei minori migranti in Italia” sarà volto ad approfondire i diversi aspetti del percorso di inclusione sociale e lavorativa dei minori migranti, dall’arrivo in Italia sino al passaggio all’età adulta, presentando pratiche positive e proponendo misure per il superamento degli ostacoli esistenti.
Nel suo complesso, IMPOSSIBILE 2024 vuole essere l’occasione per mettere al centro del dibattito pubblico e delle scelte del Paese una questione imprescindibile: quella del presente e del futuro delle nuove generazioni.
Per ogni approfondimento su IMPOSSIBILE 2024 e per iscriversi agli eventi: Impossibile 2024 (savethechildren.it)