È ottobre, indossiamo… il rosa! Negli ospedali Humanitas e nei centri Humanitas Medical Care di Rozzano, Milano, Torino, Bergamo, Varese e Catania torna Sorrisi in Rosa: il progetto nato sette anni fa da un’idea dei senologi di Humanitas in collaborazione con la fotografa Luisa Morniroli e la scrittrice Cristina Barberis Negra. Obiettivo: sensibilizzare sul tema della prevenzione senologica a partire dall’esperienza di donne protagoniste di storie di malattia, coraggio e rinascita.
Oggi sono oltre 100 le donne che hanno affrontato il percorso oncologico e fanno parte di Sorrisi in Rosa.
Anima centrale del progetto è la mostrafotografica, composta da ritratti e racconti, che ogni anno torna con nuove testimonial per vestire gli ospedali e i centri medici Humanitas in tutta Italia.
Un messaggio di speranza facile come un sorriso lì dove può fare la differenza, come indicano i dati dello studio Cremit, il Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Innovazione e alla Tecnologia dell’Università Cattolica. I risultati dello studio effettuato tra ottobre e dicembre 2022 hanno dimostrato che foto e parole sono in grado di aiutare le donne ad affrontare il percorso di cura con più speranza, tanto che le tre parole chiave con cui le oltre 400 intervistate hanno descritto l’esperienza della malattia sono state: forza, coraggio e positività. Tutte le storie sono raccolte online sul sito www.sorrisinrosa.it
Prevenzione e Ricerca: alleate della guarigione
Con circa 60mila nuove diagnosi ogni anno, il tumore della mammella si conferma la neoplasia più frequente a tutte le età.
“È importante continuare a parlare di tumore del seno – spiega il dott. Corrado Tinterri, direttore della Breast Unit dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitase di Humanitas San Pio X -. Grande attenzione va dedicata alle donne under50, la maggior parte delle quali sono fuori dai programmi di screening nazionali. Se da un lato l’incidenza tra le più giovani è in aumento, dall’altro sappiamo di avere una grande alleata: la diagnosi precoce, che aumenta le possibilità di sopravvivenza del 20% e consente trattamenti meno invasivi. Anche la Commissione Europea alla Salute ha definito la lotta al tumore al seno il primo obiettivo di cui dovremo occuparci a livello internazionale. Questo ci dice che dobbiamo continuare ad investire in prevenzione, diagnosi precoce e Ricerca”.
Un percorso da fare insieme. “Le donne di Sorrisi in Rosa ci ricordano che uniti si è più forti. Ed è così anche per chi cura il tumore al seno: i migliori risultati clinici si ottengono grazie a un approccio multidisciplinare e personalizzato – continua il dott. Alberto Testori, direttore associato della Breast Unit dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas e di Humanitas San Pio X –. Le Breast Unit, centri in cui chirurghi, oncologi, radiologi, radioterapisti, case manager, infermieri e psicologi collaborano per seguire ogni donna a 360°, svolgono proprio questa funzione e consentono di attivare percorsi capaci di ridurre la mortalità per tumore al seno del 18%”.
In questi percorsi costruiti attorno alle esigenze di ogni paziente, gli infermieri hanno un ruolo chiave: “Affianchiamo ogni donna nel suo percorso di guarigione e recupero di qualità della vita, cercando di rispondere a ogni domanda, a ogni paura – racconta Margarita Gjeloshi, Breast care nurse dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas -. Nel DNA di ogni infermiere c’è proprio la presenza, esserci senza giudizi e pregiudizi. Perché, come testimoniano le donne di Sorrisi in Rosa, la comunicazione e il racconto della malattia sono parte importante del percorso terapeutico”.
Negli ultimi anni, le terapie hanno fatto grandi passi avanti. “Medicina di precisione significa che oggi siamo in grado di personalizzare le terapie in base a una migliore capacità di caratterizzare il profilo molecolare del tumore e raccomandare le terapie più opportune a livello individuale – spiega il prof. Alberto Zambelli, responsabile di Oncologia Senologica dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas e docente di Humanitas University –. Infatti, grazie alla disponibilità dei test genomici e dei test genetici è possibile assegnare in modo più accurato i trattamenti oncologici, per esempio risparmiando in alcuni casi trattamenti chemioterapici non necessari ovvero avviando trattamenti con farmaci a bersaglio molecolare (PARP-inibitori).
“Anche i trattamenti radioterapici si sono evoluti negli ultimi anni – aggiunge la prof.ssa Marta Scorsetti, responsabile di Radioterapia e Radiochirurgia dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas e docente di Humanitas University – verso una maggiore personalizzazione e una riduzione degli effetti collaterali. Schemi di trattamento sempre più rapidi, con minor numero di sedute e volumi di trattamento sempre più localizzati, comportano un miglioramento dei risultati terapeutici e della qualità di vita delle pazienti. Tutto questo è possibile grazie alla continua ricerca e all’evoluzione tecnologica”.
La terapia non si ferma alla guarigione fisica dal tumore, come testimoniano i percorsi post-oncologici: “Recuperare l’integrità fisica attraverso la ricostruzione mammaria segna un momento importante per la qualità della vita delle donne operate in seguito a tumore al seno – afferma il prof. Marco Klinger, responsabile di Chirurgia Plastica dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas – perché spesso coincide con il ritorno a unna maggiore serenità e sicurezza”.
Il primo passo resta sempre la prevenzione: “La diagnosi precoce è fondamentale per rendere il percorso di cura meno impattante – conclude la dott.ssa Daniela Bernardi, responsabile di Radiologia Senologica e Screening di Humanitas -. Per questo oltre all’autopalpazione del seno, è importante stabilire un percorso di prevenzione “personalizzato” che associ, alla visita senologica, mammografia e/o ecografia mammaria in funzione della storia familiare ma anche delle caratteristiche di ogni donna tra le quali la densità mammografica gioca un ruolo molto importante. Senza dimenticare che uno stile di vita corretto, con una dieta bilanciata, movimento fisico regolare e zero fumo, è la prima forma di prevenzione”.
Sorrisi in Rosa 2023 ha il patrocinio di aBRCAdaBRA, Amiche per Mano, Europa Donna, Il filo della vita, LILT Milano e Bergamo, Mettiamoci le tette, Fondazione ONDA, Pink Amazon e WALCE
Dietro a ogni cura, c’è sempre la Ricerca
Sorrisi in Rosa è parte di Pink Union di Fondazione Humanitas per la Ricerca, il progetto a sostegno della salute femminile che rappresenta l’impegno di medici e ricercatori che ogni giorno lavorano per aprire nuove strade alla cura delle patologie tipicamente femminili. Per sostenere la Ricerca basta andare su www.sorrisinrosa.it, dove è possibile acquistare la sciarpa simbolo di Sorrisi in Rosa. Le donazioni sosterranno iniziative di supporto psico-sociale per accompagnare le pazienti nell’affrontare gli effetti delle cure, come i cambiamenti del proprio corpo.
Sul tumore del seno, importanti novità arrivano dalla Ricerca di base: secondo i risultati di uno studio pubblicato su Cancer Cell e guidato dalla prof.ssa Maria Rescigno, responsabile del Laboratorio di Immunologia delle Mucose e Microbiota di IRCCS Istituto Clinico Humanitas, prorettrice alla Ricerca di Humanitas University, un particolare ceppo di batteri intestinali sarebbe in grado di produrre molecole che “smascherano le cellule tumorali”, rendendole più riconoscibili per il sistema immunitario e aumentando così l’efficacia dell’immunoterapia.
Il calendario del Festival della prevenzione senologica in Italia
Come ogni anno, il calendario di iniziative di Sorrisi in Rosa in Lombardia, Piemonte e Sicilia prevede consulti e visite gratuite negli Humanitas Medical Care e negli ospedali. A questi si aggiungono incontri divulgativi, camminate di beneficenza e percorsi nell’arte. Il calendario è online su https://fondazionehumanitasricerca.it/eventi-sorrisi-in-rosa
Tra gli appuntamenti da non perdere a Milano: Mamazone-Paziente diplomata, la conferenza dedicata al tumore al seno organizzata dal dott. Wolfgang Gatzemeier, vice responsabile della Senologia di Humanitas, in programma sabato 14 ottobre presso il Centro Congressi di Humanitas (dalle ore 8.30 alle 16.30).
Un incontro gratuito che offre a tutte le donne un’occasione per informarsi sui più recenti progressi compiuti dalla Ricerca per essere sempre più consapevoli dei percorsi di cura oggi disponibili.