Il quotidiano online atlanticoquotidiano.it è un giornale che osserva con attenzione la società in cui viviamo e poi fa ottimi articoli, anzi spesso pubblica studi come questo di Fabrizio Baldi, “Mondo alla rovescia/1: se l’ideologia gender diventa mainstream” (20.4.23); “Mondo alla rovescia/2: dall’ideologia gender al transumanesimo” (28.4.23). E’ uno studio in due parti ben documentato come si può notare dalle ben 49 note complessive a cui si fa riferimento. E soprattutto riesce a sintetizzare bene l’ideologia del genderismo che imperversa da qualche decennio.
Baldi esordisce citando il celebre aforisma di Gilbert K. Chesterton: “Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno
sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”. L’aforisma descrive alla perfezione il nostro mondo alla rovescia, dell’ideologia del Gender e magari del transumanesimo. Sostanzialmente le riflessioni che seguono appartengono ad “una realtà dove la follia è uscita dai manicomi per diventare legge e imporre trattamenti sanitari a base di inclusività e tolleranza a quelli rimasti sani di mente”.
Vediamo quale trattamento vuole imporci l’ideologia del gender, che sostiene che la sessualità umana non sarebbe binaria, maschio-femmina, ma un insieme di varianti entro il quale si può oscillare e cambiare a piacimento. Chi non accetta questa teoria, “viene automaticamente additato come un bigotto che impedisce a persone intrappolate nel corpo sbagliato di esprimere se stesse”.
A questo punto Baldi cerca di chiarire quello che una volta sarebbero delle ovvietà, lui li chiama “vecchia scuola”. Il mondo è fatto di maschi e femmine, o si è carne o si è pesce. Non si può passare dall’uno all’altro gruppo in base al capriccio.
Per sesso si intende il sesso biologico, che porta a far sì che i maschi abbiano una coppia di cromosomi XY, genitali maschili, sviluppo della barba durante la pubertà, testosterone, ecc., mentre le femmine abbiano cromosomi XX, genitali femminili, seno, estrogeni. Il Gender (Genere) è la percezione a livello mentale che ognuno ha di se stesso in relazione al sesso. Percezione, vale a dire idee e convinzioni prodotte dal cervello che, come tutte le idee e convinzioni, possono essere giuste (in accordo con la realtà) o sbagliate.
Poi ci sarebbero i ruoli di genere, determinati compiti che l’individuo svolge in base al suo genere, cioè donna e maschio. Sono pochissimi i casi di autentico conflitto tra sesso e genere, secondo lo psicologo canadese Jordan Peterson. Questi casi prendono, “il nome di disforia di genere e vengono, o perlomeno venivano, trattati come disturbi comportamentali”. Tutto questo viene contestato dall’ideologia gender, che sostiene ci siano persone nate nel corpo “sbagliato”. “La cosa è non solo falsa, ma anche priva di senso: se c’è un caso di disforia di genere non è il tuo corpo ad essere sbagliato ma la tua mente ad avere idee sbagliate, allo stesso modo in cui se vedi sfocato è perché sei miope e non perché c’è la nebbia”. Pertanto, secondo Baldi, “l’approccio dovrebbe dunque essere di tipo psicologico, con la cura della mente, non fisico con la castrazione di ragazzini sani”.
Per chi sostiene il transessualismo militante però la biologia è un’opinione, “e stupisce che ad adottare questo atteggiamento spesso sia proprio chi in tempi di pandemia ha ripetuto come un disco rotto di fidarsi della scienza. Scienza evidentemente tirata in ballo solo quando fa comodo”.
Poi c’è la battaglia dell’uso dei pronomi.
Non sono barzellette, ma si tratta di ortodossia del pensiero da imporre a colpi di scomuniche verso chi non si adegua.
Negli Stati Uniti, un pubblico ministero di Los Angeles è stato sospeso dal procuratore distrettuale, l’ultra-sinistro George Gascón, per essersi riferito al maschile ad un imputato di violenza sessuale che si identifica come donna. Insomma, ha usato il pronome maschile he anziché il femminile she. E qui Baldi fa riferimento all’articolo uscito su Il Los Angeles Times.
“La questione dell’uso dei pronomi riveste, come vedremo in seguito, un ruolo fondamentale nel genderismo. Sempre in California, laboratorio sperimentale di ogni degenerazione woke possibile e immaginabile, quando un’insegnante ha notato che i ragazzini avevano cominciato ad usare pronomi personali diversi rispetto al loro sesso, ha ritenuto opportuno informare i loro genitori. La decisione le è costata il posto di lavoro. Anche qui ci sono i riferimenti documentali.
Sport femminili e bagni pubblici
San Diego una ragazzina ha protestato per essersi trovata un uomo nello spogliatoio femminile di una piscina YMCA, le cui norme consentono ai trans di usare il bagno che preferiscono.
Semplice incidente? Baldi riferisce di Riley Gaines, “una nuotatrice professionista che ha osato criticare la partecipazione di atleti maschi a gare femminili sulla base del fatto che si credono donne, visto l’ovvio vantaggio di cui godono a livello di prestazione fisica. Gli estremisti trans le hanno fatto pagare caro l’affronto, aggredendola, insultandola e costringendola a rimanere chiusa in una stanza per tre ore con la polizia a proteggerla dagli esagitati. Come si può vedere nel filmato su You Tube. La San Francisco State University, dove ha avuto luogo l’aggressione, ha naturalmente preso le difese degli estremisti. Criticati perfino da un transessuale repubblicano che punta il dito contro i fanatici trans definendoli “mafia arcobaleno”.
Gender nelle scuole
Secondo Baldi è preoccupante la situazione in Canada, al punto che ne ha parlato anche il canale Telegram italiano Der Einzige. Nelle scuole si insegna attivamente ai bambini che la sessualità è fluida e si fa lezione su libri che parlano di bambini transgender.
Sempre nelle scuole, c’è Kayla Lemieux “un professore di una scuola dell’Ontario che trova educativo presentarsi a lezione con un paio di tette finte giganti. La scuola ha preso le difese di Lemieux fino a che i genitori non hanno minacciato azioni legali”. Quanto prima ai genitori sarà proibito protestare contro spettacoli drag-queen dedicati ai bambini, secondo una proposta di legge di un partito di sinistra.
Svolta autoritaria.
Non si è al sicuro secondo Baldi neanche nelle scuole cattoliche. Josh Alexander è uno studente dell’Ontario che è stato arrestato per aver sostenuto che uomini e donne sono differenti e che ci sono solo due generi sessuali.
Sono episodi che testimoniano la svolta autoritaria in corso nel Canada, con la punizione esemplare di chi osi discostarsi dal sacro verbo della fluidità di genere.
Segnali preoccupanti secondo Baldi si possono vedere anche in Europa. Un’ostetrica britannica ha perso il lavoro per aver osato dire che solo le donne rimangono incinte. Diventa un crimine linguistico imperdonabile alle orecchie di chi ha inventato il termine birthing people, ossia persone che partoriscono, come se il parto non fosse più prerogativa delle sole donne.
Sessualizzazione dei bambini
L’associazione londinese Caba Baba Raveo organizza spettacoli di drag-queen con bambini. Piena sessualizzazione dei più piccoli. I video mostrano performance di natura sessuale nel corso di eventi definiti “per famiglie”.
Transgenderismo mainstream
Il transgenderismo è insomma è un tema molto diffuso, ci sono show, parate (da tempo i transessuali fanno parte della grande famiglia arcobaleno LGBTQ), programmi televisivi. Gruppi che si sentono discriminati e poi vai a vedere che negli Usa, una azienda di una nota birra si sceglie un testimonial trans. Ormai è una moda, non sono episodi sporadici. Racconta Baldi che Ketanji Brown Jackson durante una seduta del Senato americano, per la conferma della sua nomina da parte di Biden a giudice della Corte Suprema, si è detta incapace di definire cosa è una donna, giustificandosi col fatto di non essere una biologa.
Qualcuno avrebbe forse dovuto chiedere alla giudice se serva una laurea in biologia o in veterinaria per poter distinguere un cane da un gatto.
Altro episodio assurdo è quello di Bhavik Kumar, direttore responsabile per la salute dei trans presso Planned Parenthood’s (rete di organizzazione che pratica aborti negli Stati Uniti) ha sostenuto in un’audizione presso la House of Representatives che gli uomini possono rimanere incinti, scatenando le ire del repubblicano Andrew Clyde che gli poneva domande.
La fantasia al potere.
Il povero Clyde forse ignora che su internet già da tempo è stata introdotta l’emoji dell’uomo incinto. Quando la realtà viene abolita per essere sostituita dalla fantasia, qual è il limite da porre alla fantasia?
Se un maschio può farsi riconoscere come femmina, come nel caso dei trans, cosa può impedire ad un uomo di identificarsi con un ippopotamo o un aeroplano? O un gatto magari? Una ragazza norvegese sostiene per l’appunto di essere un gatto intrappolato in un corpo umano, mentre una bambina australiana si è vista riconoscere il suo“diritto” a comportarsi come un felino a scuola, a patto che non distragga i compagni di classe. Chissà che non faccia le fusa alla maestra per un voto migliore.
Se battessi forte la testa e cominciassi a identificarmi come Napoleone Bonaparte, sarebbe legittimo o no porre un limite alle mie pretese? Potrei certamente abbigliarmi come l’imperatore dei francesi e tenere una mano nel taschino, potrei pretendere una patente intestata a Napoleone Bonaparte, potrei presentarmi all’Eliseo e sloggiare a calci nel didietro il pur antipatico Macron al grido “L’empereur est de retour”, l’imperatore è tornato.
Essere lucidi in un mondo alla rovescia non è certamente facile, conclude Baldi la prima parte del suo studio. Tuttavia occorre rimanere fedeli alla realtà, a costo di sentirsi accusare di transfobia o di offendere i sentimenti di qualcuno.
A cura di DOMENICO BONVEGNA