Fratelli d’Italia a Torino ha ricordato le vittime italiane delle foibe e l’esodo dei 350 mila italiani giuliano-dalmati. La prima manifestazione è stata organizzata alle ore 16, dal consigliere della IV Circoscrizione, Raffaele Marascio di FdI, nel giardino comunale, (“Dispersi sul fronte russo”) di C.so Svizzera angolo Via Medici. “LA VERITÀ NON SI INFOIBA!”, era il titolo della manifestazione.
“Dopo i tanti tentativi della sinistra di insabbiare la verità, negando la possibilità di ricordare i martiri delle foibe, oggi siamo scesi in piazza insieme a militanti e residenti per ribadire che finché ci saremo noi sarà sempre reso onore ai tanti italiani che morirono per mano del regime comunista di Tito”.
“Con fiaccole, testimonianze e tricolori al cielo abbiamo voluto ricordare l’esodo giuliano-dalmata e il dramma delle foibe, così da rendere giustizia a chi morì con la sola colpa di essere italiano.
Continueremo a vegliare perché istanze giustificazioniste e negazioniste non trovino più piede. Nè ora, nè mai! La Verità non si infoiba!”.
Durante la manifestazione, che ha visto la partecipazione del consigliere regionale di FdI, Davide Nicco, alcuni giovani militanti hanno letto delle testimonianze legate agli eccidi comunisti. Tra le testimonianze merita rilevare l’increscioso episodio, peraltro, odioso e ripugnante messo in atto dai ferrovieri della Cgil presso la stazione ferroviaria di Bologna, che arrivarono a negare il latte ai bambini, figli dei profughi istriani dalmati. Interessante leggere a questo proposito, la prima pagina dell’Unità: “Non meritano davvero la nostra solidarietà né hanno diritto a rubarci pane e spazio che sono già così scarsi”.
Più tardi alle 18,30, si è svolta un’altra manifestazione, col titolo, “TORINO RICORDA. Onore ai martiri delle foibe”; dopo un breve corteo, i manifestanti, da via Sansovino, hanno raggiunto il vicino “Giardino Vittime delle Foibe”, sempre a Torino. La manifestazione è stata organizzata dall’assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone. Nutrita la partecipazione dei torinesi anche qui con tricolori e soprattutto fiaccole che hanno illuminato il buio del giardino dedicato al genocidio degli italiani al confine orientale. Prima del suono con la tromba del “Silenzio” in onore delle vittime, l’assessore Marrone ha presentato tre significative testimonianze di parenti degli esuli Istriani, Fiumani e Dalmate. Nei toccanti interventi sono stati ricordati alcuni nomi di uomini e donne trucidati nelle foibe, resi celebri finalmente dai libri pubblicati da eminenti storici: come quelli del sacerdote don Angelo Tarticchio, la giovane Norma Cossetto, e tanti altri.
Un elenco numeroso, minuzioso, fatto di paziente lavoro in parte condotto dall’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che dura da anni e che certamente non può essere considerato definitivo. Numerose sono le ricerche storiche sulle vittime dei vari “Tribunali del popolo” comunisti. I libri e gli articoli ben documentati che ho letto parlano di cifre diverse, probabilmente il numero totale degli scomparsi, forse non si saprà mai. Si parte dalla cifra di 6 mila morti, fino a 15 mila.
In conclusione, non posso non esprimere alla fine di questo lungo pomeriggio torinese la mia grande soddisfazione di aver partecipato e nello stesso tempo, di essere stato protagonista di entrambi gli eventi. Un ringraziamento di cuore agli amici di Torino, che mi hanno fatto rivivere tanti ricordi di gioventù, quando da solo, insieme ad altri amici, con poche risorse documentali, cercavamo di sensibilizzare l’opinione pubblica per questi eccidi dei nostri connazionali in quei territori un tempo italiani.
Nella serata ho ricevuto dall’assessore Marrone due interessanti dispense, una pubblicata recentemente dalla Regione Piemonte, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), che peraltro l’assessore sta diffondendo nelle biblioteche della città di Torino e di altre città del Piemonte. E l’altra, “Istria, Fiume, Dalmazia. Il dramma dimenticato”, a cura di Gigi D’Agostini, Nidia Cernecca, Luciano Rubessa. Dispensa prodotta dall’ANVDG.
La “Dispensa di Storia Giuliano Dalmata. Da Nesazio alla pulizia etnica”, pubblicata dalla Regione Piemonte ha una particolare importanza perché come istituzione accende “i riflettori su quella tragica vicenda che non fu solo omicidio di massa e pulizia etnica ma anche esodo di tantissime persone che persero le loro attività, i loro averi e le loro tradizioni e dovettero scappare dalle loro case. Molti di loro arrivarono qui, in Piemonte, dove trovarono una nuova abitazione senza però dimenticare la loro provenienza. E’ nostro dovere ricordare quanto accaduto, per fare in modo che orrori simili non capitino più”.
DOMENICO BONVEGNA
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