Rho – L’Amministrazione ricorda questo giorno con la scuola primaria Sante Zennaro e Arcichedonne della Casa delle Donne per condannare le discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale come richiesto anche dalle mozioni del Consiglio Comunale…
In occasione del 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia (o IDAHOBIT, acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia) l’Amministrazione comunale dedica la Panchina Arcobaleno nella Piazzetta dei Diritti, realizzata insieme agli alunni della scuola primaria Sante Zennaro di Terrazzano. Oltre alla Panchina domenica 16 maggio alle ore 10.30 nel parco di Villa Burba si inaugura la mostra fotografica “OHANA” sulle famiglie non tradizionali, un progetto di Arcichedonne, associazione presente nella Casa delle Donne di Rho, in collaborazione con la fotografa Giulia Turri. La mostra itinerante si concluderà nel parco di via Cottolengo vicino alla Casa delle Donne sabato pomeriggio 22 maggio con un intrattenimento di musica in acustico della cantautrice Sue.
Il Consiglio comunale ha approvato le mozioni n. 53 dell’11 novembre presentata dal PD e poi integrata da Liberi e Uguali e Movimento5stelle con la mozione n. 73 del 14 dicembre 2020, che contengono attività per la prevenzione e la lotta all’omotransfobia come segnale di contrasto all’aumento delle discriminazioni.
La Panchina Arcobaleno è situata vicino alla Panchina Rossa contro la violenza sulle donne e alla Panchina Gialla per Giulio Regeni: si completa così la Piazzetta dei Diritti ideata insieme su proposta di Davide Cremonesi, ex allievo della scuola Sante Zennaro e residente nella frazione di Terrazzano. A fianco è stata da poco installata una delle quattro panchine destinate alle frazioni proveniente da piazza San Vittore, che ha lasciato spazio alle Ellissi di Cino Zucchi.
La mostra fotografica si ispira al termine OHANA, che si rifà alla concezione di famiglia alla base della tradizione dei nativi hawaiani. Con il termine ohana si intende infatti la famiglia non solo in senso stretto basata sui legami di sangue, ma anche come rapporto adottivo o intenzionale che unisce le persone amiche in funzione dell’affetto e dei valori di cooperazione, condivisione e rispetto. Significa prendersi cura gli uni degli altri scegliendosi e accettandosi reciprocamente così per come si è. La mostra sarà accompagnata dall’ascolto delle interviste alle famiglie presenti nelle immagini fotografiche.
L’Assessore al Piano strategico, Promozione pari opportunità e conciliazione dei tempi, Sabina Tavecchia, commenta: “La Panchina Arcobaleno che la mostra erano programmate già per l’anno scorso, ma sono state rinviate a causa del Covid. L’idea è stata rafforzata dalle mozioni del Consiglio comunale. A Terrazzano con la Panchina Arcobaleno si completa la Piazzetta dei Diritti di fronte alla scuola primaria, che ha visto ancora una volta gli alunni della scuola primaria impegnati sul fronte dei diritti e che sempre ringrazio. Ringrazio anche Arcichedonne e Casa delle Donne per questa mostra itinerante e a cielo aperto, che invito a seguire nelle sue tappe. La mostra fotografica “OHANA” presenta le diverse forme di amore, un sentimento profondo che non riconosce barriere. Diritti imprescindibili che vanno rispettati sulla frase base “dove c’è amore, c’è famiglia”. Assurdo che un bacio o un abbraccio possano diventare motivo di aggressione. E’ importantissimo e necessario iniziare dalle scuole, che ringrazio per la loro continua e fattiva partecipazione, per educare al rispetto, ai diritti partendo da un linguaggio corretto e non violento. Abbiamo una responsabilità nei confronti delle nuove generazioni e dobbiamo dare loro gli strumenti per creare una società più equa e giusta”.
Dalla mozione del Consiglio comunale gli uffici hanno avviato il percorso per iscrivere il Comune di Rho a RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione – sesso, disabilità, origine etnica, orientamento religioso, età – riconosciuti dalla Costituzione, dal diritto comunitario e internazionale.
La mostra è a cielo aperto e itinerante e seguirà il seguente programma:
16 maggio, orario 10.30 – 18.30 Parco di Villa Burba– Inaugurazione ore 10.30
17 maggio, orario 10.30 – 18.30 Parco di Villa Burba
18 – 19 maggio, orario 10.00 – 18.00 Infopoint Garden – Centrho
20 – 21 maggio, orario 11.30 – 19.00 Parco Santorre di Santarosa
22 – 23 maggio, 10.30 – 19.30 Parco di via Cottolengo vicino a Casa delle Donne di Rho
Sabato pomeriggio 22 maggio al Parco di via Cottolengo a Passirana la mostra terminerà con musica in acustico della cantautrice Sue.
Sempre sabato 22 maggio alle ore 18, in contemporanea con la mostra OHANA, ci sarà l’inaugurazione della nuova mostra itinerante SOK SABAY: L’arte di vivere in Cambogia, composta da 45 opere di giovani artisti ospiti della Comunità di Phnom Penh, organizzata dall’associazione Il Fischio sempre di Casa delle Donne.
Di omofobia e transfobia in Italia si muore ancora. Al momento è assente in Italia, a differenza di altri paesi europei, una legislazione efficace a contrasto delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Serve una legge contro l’omofobia e i crimini ad essa collegati, punendo così il reato di discriminazione e istigazione all’odio e alla violenza omofobica.
Ricordiamo le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rilasciate il 17 maggio 2020: “La ricorrenza del 17 maggio è stata scelta, in ambito internazionale, per promuovere il contrasto alle discriminazioni, la lotta ai pregiudizi e la promozione della conoscenza riguardo a tutti quei fenomeni che, per mezzo dell’omofobia, della transfobia e della biofobia, perpetrano continue violazioni della dignità umana. Le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale costituiscono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalità umana che trovano, invece, specifica tutela nella nostra Costituzione e nell’ordinamento internazionale. È compito dello Stato garantire la promozione dell’individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive. Perché ciò sia possibile, tutti devono essere messi nella condizione di esprimere la propria personalità e di avere garantite le basi per costruire il rispetto di sé. La capacità di emancipazione e di autonomia delle persone è strettamente connessa all’attenzione, al rispetto e alla parità di trattamento che si riceve dagli altri. Operare per una società libera e matura, basata sul rispetto dei diritti e sulla valorizzazione delle persone, significa non permettere che la propria identità o l’orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonché di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale”.https://www.quirinale.it/elementi/49210
Crediti foto: Giulia Turri