Una prestigiosa rassegna teatrale a Sant’Agata Militello, per celebrare il nuovo corso del Cineteatro Aurora

Saracinesca finalmente alzata per il CineTeatro Aurora  con una ripartenza che ricorda i fasti degli anni settanta. Una rassegna teatrale di caratura nazionale, con cinque spettacoli a cadenza mensile, organizzata dall’associazione E-Venti Aps, con il patrocinio del Comune di Sant’Agata  di Militello e dell’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, partirà il prossimo 14 dicembre.

Ad aprire il bel sipario rosso sarà Andrea Tidona, il noto attore di Modica, che in “Mizzica, questo è Jazz”,  di Marina Romeo, regia di Alessandro Machia, racconterà la storia di Tony Inn, un ragazzo siciliano costretto, nel 1910 a emigrare verso gli Stati Uniti, dove troverà il modo di riscattarsi dalle umiliazioni grazie alla musica Jazz. Ad accompagnare Tidona nel suo racconto, una band capitanata da Rino Cirinnà, famoso sassofonista italo americano, con brani dal vivo dal vibrante impatto emotivo.

Il 24 gennaio sarà il turno di  Rocio Munos Morales e Pietro Longhi in Il cappotto di Janis di Alain Teulié, regia di Enrico Maria Lamanna.

L’8 gennaio, terzo evento con I gemelli di Guidonia in Intelligenza Musicale di Eduardo, Gino, Pacifico Acciarino, Massimiliano Papaleo, regia di Massimiliano Papaleo.

Il 25 marzo Marco Cavallaro, Jessica Tavanti con la partecipazione di Marco Maria Della Vecchia e Guido Goitre in Amore sono un poincinta di Marco Cavallaro.

A chiudere in bellezza la rassegna il 10 aprile sarà Enzo De Caro in Non è vero ma ci credo di Peppino De Filippo con Enzo De Caro,  Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Carmen Landolfi, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo, Ingrid Sansone, regia di Leo Muscato.

La rassegna al CineTetro Aurora fortemente voluta dall’assessore Cultura, Sport, Turismo e Spettacolo, Salvarore Sanna, dal sindaco Bruno Mancuso e dall’amministrazione comunale, darà modo ai cittadini di Sant’Agata e a quelli del circondario di partecipare a  cinque eventi di spessore,  variando  dalla drammaturgia più impegnata a quella più leggera, o di scegliere singolarmente gli spettacoli.