Si concluderà domani, presso l’Aula Campagna del Dipartimento di Scienze politiche e giuridiche, la tre giorni dedicata al convegno sul tema “Università contro? Il ruolo degli Atenei negli ordinamenti in crisi”.
L’iniziativa, organizzata dal gruppo dei docenti di Storia delle Istituzioni politiche dell’Università, promossa dal Centro Interuniversitario per la Storia delle Università Italiane e dal Centro di Documentazione per la Storia dell’Università di Messina, vuole essere, oltre che un momento di confronto e di riflessione fra realtà diverse e lontane, un omaggio al prof. Andrea Romano, ideatore e promotore, nel 1986, proprio del Centro di Documentazione per la Storia dell’Università messinese, che tanto impulso ha dato alle ricerche sulle origini del nostro Ateneo.
L’evento, che si inserisce oltretutto nell’ambito del 470° anniversario della fondazione dello Studium Massanae, è stato inaugurato dai saluti istituzionali del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, del Prorettore vicario, prof. Giovanni Moschella, del Direttore del Dipartimento SCIPOG, prof. Mario Calogero e della prof.ssa Daniela Novarese, tra i membri del Comitato scientifico che ha ideato l’iniziativa. Il convegno analizza il ruolo degli Atenei negli ordinamenti in crisi e ripercorre alcuni dei più importanti contributi forniti dal panorama universitario europeo, extraeuropeo, italiano e siciliano nel corso di alcuni conflitti interni ed esterni, mutamenti istituzionali, malesseri sociali, strategie della tensione, nazionalismi, movimenti separatisti, guerre di religione e, più in generale, eventi civili rilevanti della storia recente e meno recente.
“Si tratta – ha detto la prof.ssa Novarese – di giornate di studio in cui si vuol riflettere su come, dove e perché studenti e professori hanno preso parte a laceranti lotte, espressione di ordinamenti in crisi. Il convegno, dunque, rappresenta un excursus sull’impegno politico e sociale universitario, talvolta anche con le armi, all’interno di un complesso fenomeno che accompagna la storia dell’Europa, e non solo, in età medievale, moderna e contemporanea. Il convegno si avvale, anche, del contributo di studiosi provenienti da ben 12 università straniere e vi sono sessioni dedicate ad alcune realtà italiane, al Mezzogiorno, alla Sicilia ed, in particolare, al nostro Ateneo peloritano. Dal Messico, alla Russia, da Cuba all’Egitto, il convegno traccia i percorsi di diversi Paesi che hanno conosciuto, negli ultimi decenni, imponenti trasformazioni non sempre facilmente comprensibili, nelle loro molteplici sfumature, da chi vive nel Vecchio Continente ed osserva con uno sguardo, talvolta, viziato da una visione squisitamente eurocentrica. E poi ancora sono descritte alcune esperienze che riguardano Spagna, Portogallo, Francia, Belgio, Danimarca, Norvegia, Polonia, Grecia e le molteplici vicende dei loro Atenei sono, anche, ricostruite insieme ad altre esperienze del nostro Paese. All’interno della sessione dedicata al Mezzogiorno ed alla nostra Isola i temi riguardano alcuni momenti di frattura quali, ad esempio, l’esperienza costituzionale del 1812, il biennio rivoluzionario 1848-49, la vicenda di Antonio Canepa, docente di Storia delle dottrine a Catania e fondatore dell’EVIS nel difficile contesto della Sicilia fra indipendentismo e autonomia”.
A partire dal ruolo dei giovani diplomatici davanti alla sfide del tempo, sino ad arrivare ad un’ampia osservazione sull’attività delle Università isolane, la rosa dei temi trattati annovera anche: Università, professori e studenti nelle crisi socio-politiche del Medioevo (XIII-XV): impegno o immobilismo?; il confronto linguistico nell’Università di Strasburgo tra Seicento e Settecento; il contributo del mondo universitario alla lotta per l’indipendenza della Polonia (1816-1921); intellettuali per la democrazia nella Spagna contemporanea – dalla cattedra al Parlamento; Nella resistenza passiva di ogni giorno: aspetti di vita accademica in alcuni Atenei italiani (1943-1945); Conflitti disciplinari: Scienze politiche e Scienze sociali nella rinascita Repubblicana; Lo spazio in fiamme: L’Università nell’audiovisivo, dal Free speech movement al ’68; La partecipazione di professori e studenti ai moti del biennio 1847-1848: il caso siciliano. Le relazioni, di alcuni dei docenti provenienti dall’estero, riguardano: The Greek higher education and the military dictatorship (1967-1974) – continuities and ruptures; Transitional justice in Demnark and Norway after World War II – conflicting views of academia; Ateneos, círculos y casinos en tiempo de incertidumbre en la Península Ibérica (1835-1980).