Nell’anno internazionale dell’infermiere, nel centenario della nascita di Florence Nightingale, è Roberta Motta, infermiera che lavora presso il Servizio Riabilitativo AISM Liguria, a vincere il “Nightingale Award 2020”, istituito per la prima volta quest’anno da IOMSN (Società Internazionale Infermieri Sclerosi Multipla), con il supporto di Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, impegnata da oltre vent’anni nella Sclerosi Multipla.
Tale riconoscimento sino a oggi non è mai stato vinto da un italiano. Premia, con un assegno di cinquemila dollari, una “application” di un progetto di ricerca clinica sviluppato dai ricercatori del Servizio di Riabilitazione AISM Liguria e pubblicato di recente sulla rivista “Multiple Sclerosis and Related Disorders”.
«Con la realizzazione del Progetto premiato – spiega Roberta Motta – vogliamo fornire alle persone con SM uno strumento in più, non invasivo, per monitorare la situazione dei sintomi urinari, che possono riguardare fino al 96% dei pazienti». In questi anni al Servizio Riabilitativo AISM Liguria si è sperimentata l’utilità di un questionario sviluppato per il monitoraggio dei disturbi delle basse vie urinarie (cosiddetti LUTS, Lower urinary tract symptoms), in particolare della vescica, che tanto impattano (almeno nel 96 per cento dei casi) nella vita delle persone con SM. E’ in fase di studio la sua messa a punto con una piattaforma informatizzata da utilizzare tramite una nuova App. Sarà realizzata dai ricercatori di AISM e della sua Fondazione FISM, per distribuire il più possibile sul territorio una versione elettronica dello stesso questionario e, soprattutto, per fornire alle persone con SM uno strumento di autovalutazione del proprio stato.
Roberta Motta è l’unica italiana premiata insieme ad altre 9 infermiere del mondo dall’Organizzazione Internazionale Infermieri della Sclerosi Multipla (IOMSN), “Questo premio riconosce valore non solo al singolo lavoro di un’infermiera, non solo al suo progetto: dà significato al percorso di AISM che da oltre 20 anni, con SISM, è impegnata a promuovere e sviluppare la formazione specifica degli infermieri che hanno un ruolo fondamentale nell’equipe multidisciplinare nella presa in carico della persona con sclerosi multipla.
Proprio l’esperienza di IOMSN, che oggi ci premia, è all’origine dell’impegno di AISM al fianco degli infermieri sempre vicino alla persona con SM, a famigliari e caregiver, afferma Mario Alberto Battaglia presidente di FISM, “valorizza l’impegno di ogni infermiere a crescere, per essere sempre più preparato nell’acquisire competenze capaci aiutare la persona nella sua integralità”.
“Con questa App, aggiunge Motta, immediata e facile, contiamo di sensibilizzare tante persone all’auto-osservazione regolare ed a inviare con maggiore frequenza i dati sul proprio stato di salute. L’infermiere del Servizio, a sua volta, verificherà settimanalmente sulla piattaforma informatizzata i riscontri pervenuti e, se necessario, proporrà alla persona una visita per verificare, ad esempio, il residuo minzionale e fornire al medico che segue la persona indicazioni puntuali su eventuali situazioni critiche che si vengono a verificare».
AISM ha iniziato nel 2001 a volere promuovere il ruolo dell’infermiere nella SM e a formare gli infermieri in Italia per una presa in carico competente ed efficace. Dal 2001 al 2003, infatti, l’Associazione ha realizzato il “Progetto Insieme- infermieri in sclerosi multipla”. Un programma che ha coinvolto più di 300 infermieri di tutte le neurologie italiane. “Io stessa ho iniziato il mio impegno professionale in AISM proprio per sviluppare quel progetto, che è stato poi il seme da cui, grazie ad AISM, è nata SISM, la Società Infermieri Sclerosi Multipla, di cui anche io sono socio fondatore,” dice Roberta Motta tra l’altro attuale segretario del Consiglio Direttivo della SISM. Da allora SISM forma infermieri specializzati nella gestione di una malattia cronica e complessa come la sclerosi multipla, supportando la costruzione in Italia di un vero e proprio network di infermieri che parlano lo stesso linguaggio, hanno le stesse competenze e riescono a condividere strumenti, protocolli di cura e buone pratiche per consentire a tutte le persone con SM, ovunque vivano, di essere seguite bene e di migliorare la propria qualità di vita.
«È significativo – conclude Roberta Motta – che un progetto come questo sia supportato, con il Premio assegnatoci, da IOMSN, l’organizzazione internazionale degli infermieri della SM. Questa organizzazione internazionale è da anni un punto di riferimento per gli infermieri della sclerosi multipla di tutto il mondo e, con la formazione che eroga, con i Convegni, le pubblicazioni, le concrete azioni di network tra gli aderenti, mira a garantire a tutte le persone con SM del mondo, ovunque vivano, la migliore presa in carico possibile”.