Per diffondere i valori della partecipazione e dell’attivismo civico tra i giovani c’è solo una via: partire dalle esperienze concrete. Ne è convinto il CESV – Centro servizi per il volontariato Messina ETS che rafforza la propria attività istituzionali a sostegno del volontariato giovanile per la crescita del capitale sociale della comunità lanciando “Ri-generazioni Civiche”, programma intensivo di ricerca, accompagnamento e comunicazione per promuovere tra gli under 30 i diritti fondamentali dell’Unione Europea.
L’iniziativa, finanziata da ActionAid International Italia ETS e Fondazione Realizza il Cambiamento nell’ambito del progetto “THE CARE – Civil Actors for Rights and Empowerment” cofinanziato dall’Unione Europea, si avvale del supporto degli educatori e progettisti sociali della Libera Università dell’Educare (LUdE). Lavoreranno gomito a gomito con gli operatori del CESV per consolidare l’impatto sociale e politico delle iniziative giovanili, nello specifico delle migliori esperienze attivate sul territorio della Città Metropolitana da e con under 30 sui temi della non discriminazione, dei diritti civili e della tutela ambientale.
«Esattamente un anno con “Sboomerizziamo il volontariato” e più recentemente con Esserci Festival – spiega il presidente del CESV Santi Mondello – abbiamo intensificato le attività di ascolto dei giovani proprio perché, anche se i dati continuano a evidenziare che volontariato e partecipazione civica non sono attività per giovani, sappiamo che non è esattamente così. Incontriamo ogni giorno ragazze e ragazzi molto attivi nella difesa di diritti civili e ambiente. Esperienze piccole e minoritarie, il più delle volte ad opera di gruppi informali, che spesso non riescono a strutturarsi e a diventare davvero incisive. Serve uno sforzo da parte nostra per raccontarle e valorizzarle, garantendo consulenza, sostegno e favorendo il dialogo con le pubbliche amministrazioni».
“Ri-generazioni civiche” propone a marzo una serie di incontri nella Città Metropolitana di Messina per conoscere e far emergere esperienze, anche piccole, che gruppi di giovani under 30 stanno realizzando per promuovere diritti civili, inclusione sociale e tutela dell’ambiente. Durante gli incontri si comincerà a costituire un gruppo operativo di coordinamento formato da ragazze e ragazzi, italiani e di origine straniera, sempre under 30. Insieme ad esperti, lavoreranno per trasformare le suggestioni e gli spunti provenienti da tutti i coetanei intercettati in una campagna di poster art sui diritti tutelati dalla Carta dell’Unione Europea.
Per segnalare un’esperienza giovanile da valorizzare o candidarsi a partecipare al gruppo operativo di coordinamento, è possibile contattare i referenti di progetto Antonia Ragusi e Salvatore Rizzo.
«I diritti civili, l’inclusione sociale e la tutela ambientale, al centro delle politiche europee e in generale delle iniziative di attivismo giovanile, sono poco tutelati se non osteggiati da pratiche sociali e amministrative poco sensibili» conclude Michele Gagliardo della LUdE, che dal 2018 anni porta avanti un progetto di scouting e accompagnamento di giovani a Parma e provincia insieme a Fondazione Cariparma. «Per questo è necessario che si promuovano momenti di confronto tra i giovani e chi a livello locale sta dentro i processi decisionali e rappresenta le comunità. Così, si favorirà il consolidamento e l’implementazione di queste esperienze, attraverso la collaborazione istituzionale e il reciproco riconoscimento con gli altri attori sociali, con la cittadinanza e con le istituzioni. Al tempo stesso, però, è essenziale sensibilizzare l’intera cittadinanza e in particolare tutti i giovani ai valori europei, con il tono e il linguaggio giusti».
Il progetto THE CARE – Civil Actors for Rights and Empowerment”, cofinanziato dall’Unione Europea e promosso da Fondazione Realizza il Cambiamento e ActionAid International Italia E.T.S. mira a promuovere, proteggere e far rispettare i Diritti e i Valori dell’Unione Europea con un approccio fondato sulla partecipazione dei/delle portatori/trici di diritti e sull’empowerment degli/delle stessi/stesse nel rivendicare i propri diritti. Il progetto coinvolge 70 realtà attive in tutta Italia, creando così una rete del cambiamento in grado di ascoltare e rispondere ai bisogni specifici e concreti di ogni territorio e comunità.