La leader di “Fratelli d’Italia” è nel novero “femminista”, suo malgrado, visto che non ricordiamo sue solidarietà per vicende simili alla sua. Grazie a chi ha ricordato ad un paio di fiorentini, dopo una diretta a Controradio, che le donne si criticano quando sbagliano e non perché donne.
Sperando che la vicenda non serva a far diventare femminista uno dei partiti più maschilisti anche se guidato da una donna… che succede per libertà d’espressione e di comunicazione?
Offendere e svillaneggiare non è libertà d’espressione, punto!
La comunicazione di offese in diretta, è lecita e “morale”? Se chi comunica incoraggia e fomenta, è bene che ne paghi il fio. Ma se ha solo comunicato in diretta? Al momento (le leggi in materia dicono tutto e il suo contrario) sembra lecita: non ci sono provvedimenti verso il “mezzo” Controradio.
Rimane l’aspetto “morale”, che sembra abbia colpito il direttore di questa radio, e si è dimesso.
“Morale”, in base a punti di vista, può anche significare “immorale” e “amorale”. Nell’umanità scatena opinioni varie. Quando diventa istituzione, a noi (e non solo) fa venire i brividi.
Domanda: qual è la “moralità” delle dimissioni del nostro direttore? Se è quella di dirigere un mezzo che ha consentito in diretta a due maschilisti di manifestarsi… che dire di tanta pubblicità “morale” e “immorale”, per esempio, che la stessa radio diffonde? Quante dimissioni ci vorrebbero?
Se è un “beau geste” non ci interessa. Ma se è dichiarazione di fragilità e responsabilità “morale”… crediamo che la radio sia un mezzo, che serve per tutte le “moralità”, incluse quelle “brutte”.
Cerchiamo di non “moralizzare” l’informazione. Torna al tuo posto, direttore.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc