Antitrust ha multato Enel e compagni di merenda per 5 milioni: il principale gestore italiano di energia e i suoi compari sguinzagliati per abbindolare gli utenti del mercato a maggior tutela, si inventavano balle sulla fine di questo mercato per cercare di guadagnare più soldi inducendoli a contratti “liberi” e più remunerativi per loro (1).
Ovviamente si trattava anche di utenti che giammai avevano dato autorizzazione a ricevere proposte commerciali per telefono, ma Enel usava i loro dati impunemente.
Novità? No, per chi come Aduc ogni giorno consiglia e assiste le vittime di questo gioco al massacro consentito dalla insufficienza della legge e che, ogni tanto come oggi, incorre nei rigori dell’Autorità.
Una lezione c’è per alcuni tipi di utenti, quelli che dicono “io da anni sono cliente di Enel e non mi azzardo ad andare dai suoi concorrenti”. Roba da cultura archeologica del mercato, convinti che l’ex-monopolista abbia una sorta di mantello principesco con cui avvolgere e bardare la sua centenaria dedizione al servizio pubblico. Enel – oggi la conferma – non solo fa come e peggio degli altri (viste le sue dimensioni), ma è maestro per questo tipo di pratiche commerciali aggressive e scorrette.
Un’altra cosa fondamentale è ricordare che cinque milioni sono bruscolini rispetto a quanto sicuramente Enel è riuscita ad ottenere da queste pratiche. Per cui andrebbero rivisti i meccanismi e gli importi di queste multe, sì da non rendere queste ultime come il piccolo balzello da pagare per guadagnare migliaia di volte di più.
Vincenzo Donvito Maxia
1 – https://www.aduc.it/notizia/antitrust+multa+enel+compagni+merenda_139211.php