Messina – A metà del cammino della sua Giunta, Cateno Basile accusa imperfezioni molto più vicine a limiti veri che a piccoli problemi di rodaggio. La musica delle fiabe non sempre cura il fallimento: a volte si cresce insieme, avolte ci si allontana. Per tanti motivi e con storie diverse la squadra messa alla meglio da Cateno Basile è pronta a alle sostituzioni decise dal capo supremo Cateno De Luca. Ha deciso di mandare in campo le riserve per non perderli lungo il cammino. La squadra arranca, la gente borbotta, i risultati fin qui ottenuti, modesti. Da aspirante sindaco di Sicilia a zero, virgola ecc…
Insomma Scateno è quello che azzera tutto è che nessuno è più vicino degli altri ad una soluzione. Ma i problemi restano e gli assessori come i consiglieri, lo sanno. Non è vero che la democrazia non conta. Per quanto si sforzi a celebrare disastri come se fossero trionfi il nostro eroe è alla ricerca del cambiamento. Il fatto è che cambiamento non è un’eccezione e nemmeno una variabile remota ma piuttosto l’unica vera costante della vita di un politico. E dal cambiamento, guarda caso, dipende la forza di un movimento, di un partito. Di un sindaco. Andare al potere accende poi motivazioni fortissime che travolgono spesso molte lacune strutturali, ma una squadra, una Giunta, una società partecipata se è buona, lo è inevitabilmente fin dal primo giorno. Il cambiamento è difficilissimo e richiede comunque scampoli di tempo che Messina o la Sicilia non può permettersi. Si parte dunque dall’equilibrio dell’imperfezione. A metà del cammino Cateno Basile ha scoperto che niente funziona come dovrebbe: perché altro problema del cambiamento di passo, poi, non riguarda solo la costruzione del futuro ma anche la demolizione del passato, come bene ricordano le gravi affermazioni dello stesso De Luca sulla democrazia durante la campagna elettorale per le Europee.
E’ vero che il gioco lo fanno soprattutto le caratteristiche degli uomini a disposizione, ma la prima impressione è che l’uomo di Fiumedinisi sia rimasto soggiogato dai doveri di grandeur che il Sistema Messina gli ha imposto. Per quali livelli, vedremo.
Per tenere botta e per mettere una toppa alle fughe oggi ricorre alle sostituzioni in corsa: un precariato di lusso d’altra parte già abbondantemente in uso dal Sistema De Luca: Scateno ha solo cambiato molto. Può essere migliore o peggiore, di sicuro nel frattempo ha disperso tutto il vantaggio iniziale. E non bastano le assunzioni di 70 nuovi operatori per potenziare le attività di spazzamento dal 1° novembre. Non è progresso donare “pane & munnizza” per cambiamento di passo. Il ponte tra chi si è e chi si desidera essere è tutto qui?
No, De Luca urgono scaltrezza e ramoscelli d’ulivo per salvare capra, cavoli e glutei santi. In Sicilia, come a Messina tanto fumo, ma arrosto pochino.