Messina – A prendere molto sul serio l’ennesimo scandalo venuto alla luce nel mondo della sanità per una serie di procedure di gara riguardanti l’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina, che secondo l’impostazione accusatoria, sarebbero state condizionate da interessi privati riconducibili a un soggetto che all’epoca dei fatti rivestiva il ruolo di deputato dell’assemblea regionale siciliana e a una dirigente medico amministrativo in servizio presso la suddetta Azienda Ospedaliera si scivola nel pessimismo più nero. A prenderla sul serio, com’è giusto, si può esibire un sano pessimismo.
L’alternativa è solo nella fede e nella speranza. Dire che è purtroppo la trasparenza negli atti amministrativi spesso è assente è il minimo. Per essere più precisi, non c’è difesa contro la mala politica: se prima cerchiamo l’interesse personale questo porta sempre sulla strada sbagliata. Di più. Sono dell’idea che il potere possa corrompere anche le persone migliori. Non è una bella cosa se penso alla realizzazione del Ponte sullo Stretto con tutti i lobbisti che bazzicano nei corridoi dei Palazzi. Certo, le grandi opere vanno fatte, certo, si deve smuovere l’economia, il Pil, ma non accetto il discorso che ogni luogo è uguale. No, basta, non prendiamoci in giro: un politico o un funzionario pubblico non cerca onore, privilegi, potere, ma è al servizio degli altri. Per fortuna che la cronaca s’incarica di ricordarci che la corruzione, non solo in ambito sanitario, è tema attualissimo ogni giorno.