Chiacchiere da bar: Verità o markette? C’è sempre un’uscita dal tunnel

E’ una razza piuttosto rara, quella dei giornalisti che fanno domande. Noi da anni stiamo collaudando un nuovo genere letterario: l’intervista senza domande. È chiaro che le domande, quando sono vere domande, danno fastidio. Se un giornalista è un “dipendente” di chi deve intervistare è chiaro che è meglio che le domande non le faccia o che le faccia finte, tant’è che quasi sempre l’intervistato risponde “la ringrazio per la domanda”.

In realtà quando ti ringraziano per la domanda vuol dire che hai sbagliato domanda, per come la vedo io. Per come la vedono loro, vuol dire che hanno fatto la domanda giusta, cioè quella che la persona voleva sentirsi fare o addirittura aveva chiesto di fare. Dipende tutto dal rapporto che c’è fra l’informazione e il potere.

P.S.

Non dobbiamo scandalizzarci se scopriamo certe nefandezze: ci sono persone a cui piace vivere nella sporcizia come i maiali.