Un buon amministratore, un buon politico, un buon padre di famiglia, costruisce non distrugge! Parlare di progetti, di Ponte, Sanità, Risanamento, Istruzione, ecc… significa parlare di opportunità, lavoro, comunità, solidarietà. Di voglia di costruire il domani in una città saccheggiata dai barbari. Farlo oggi, in un tempo dominato dalla paura, riempie di false illusioni, paure e incertezze.
Chi vuole davvero impegnarsi per risollevare Messina spetta un compito importante: aiutare le famiglie a sperare dopo tanto, troppo immobilismo. Candidarsi per essere il “Paladino del popolo” non è un gioco di società o un passatempo: c’è troppa miseria là fuori, nella strada. Perciò dobbiamo desiderare con tutte le nostre forze che ciò che promettiamo sulle pagine di “Mamma Gazzetta” sia credibile, etico e sincero.
P.s. Appartengo a una generazione che aveva il culto dei buoni esempi. Perfino nel diritto c’è l’esempio del buon padre di famiglia… Nel Vangelo c’è l’esempio del buon samaritano. Adesso vanno di moda i figli di buona donna. Come cambia in fretta Messina. Anche i cittadini si adeguano ai tempi o alle mode. La buona politica? Far parte di un’umanità fatta di poesia, di amore, di bellezza. La bellezza è aiutarsi gli uni con gli altri e arrivare tutti insieme al traguardo della sopravvivenza.