Con De Luca sindaco Messina cambia, si continua a dire. Ma non sempre. Riaprono le scuole: ne deduco che sono stati fatti dei lavori, in queste settimane, di messa in sicurezza perché altrimenti qualcosa non quadra. A voi risultano che vi siano stati aperti dei cantieri negli edifici scolastici dichiarati non in regola? A me no, però io sono di parte.
Il mitico Cateno non cambia mai, è sempre lo stesso. Caso Bilancio del Comune, si replica. Come siamo messi con i conti in rosso di Palazzo Zanca? E’ una domanda semplice semplice eppure, il sindaco, fa fatica a rispondere. I Bilanci sono in ordine o manca qualcosa? Se debito c’è, mi pare di sì, ma io non sono un ragioniere, a quanto ammonta? 50 milioni di euro? 100? 300? Vorrei che qualcuno ci rispondesse perché, prima di buttarci in non meglio precisate operazioni finanziarie – vedi risanamento città con annessa agenzia -, è giusto sapere come siamo messi con i debiti.
Il messinese è stufo di dover pagare i conti della politica anche se nella vita basta un po’ di verità per vendere le più grosse bugie. D’accordo, veniamo dall’esperienza Accorinti, ma Cateno nostro ci pare bello carico e così il Premio Coerenza, per il mese di settembre, non glielo toglie nessuno.
Come prima cosa, è andato a Palermo a battere cassa, peccato che al di là di un video con l’assessore Falcone non ha ancora portato altro. Ci chiediamo come farà a mantenere l’impegno di cancellare le baracche entro il 31 dicembre. Ma ancor prima, il 31 ottobre per l’esattezza, di spostare le famiglie che ancora oggi vivono nelle zone degradate in nuovi alloggi.
Dobbiamo aver fede o bisogna dubitare?
Per il momento De Luca è andato a fare il giro dei club e dei tifosi, “solo col loro apporto riusciremo a salvare Messina”, avrebbe detto in una diretta su Sky news. D’accordo, ho detto una stronzata, ma pure il sindaco di Messina non scherza. Con l’aggravante che lui dovrebbe amministrarci con serietà. Mi sembra più di moda la sceneggiata.
Nella mia abissale ingenuità, spero che qualche cervello pensante dello schieramento del sindaco gli abbia consigliato di smetterla di spararle grosse. Non per la cattiva fama di cui gode – gli spogliarelli non sono il massimo per un politico che dice di rispettare gli elettori – ma per l’incoscienza. Fare gli spacconi dopo quanto hanno subito i cittadini è scorretto, ma farlo prima di avere una copertura finanziaria certa per risanare la città è idiota, perché non serve a nulla se non a creare focolai di tensione. E De Luca ringrazi che siamo a Messina, dove chi vince ha sempre ragione.
Forse dovrei seguire il consiglio della nonna: non t’arrabbiare… la vita è breve. La verità per taluni è un dettaglio, ma è solo uno dei non pochi motivi di disaccordo fra noi e il sindaco De Luca.