Non sappiamo se l’imprevedibilità degli eventi abbia costretto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a proporre la riduzione dell’Iva, una misura che dovrebbe, a suo dire, favorire i consumatori, i quali, peraltro, sono l’unica categoria che non è stata invitata a partecipare agli Stati Generali dell’Economia. Insomma, si rivolge ai consumatori senza averli mai sentiti.
Abbassiamo l’Iva, cosi aumentano i consumi e l’economia si rimette in moto. Questa teoria l’avevamo sentita anche da esponenti del M5S ma, all’atto pratico, non ha funzionato.
Facciamo un po’ di calcoli.
Diminuire l’Iva dell’1% è del tutto irrilevante sul risparmio negli acquisti dei consumatori ma porta a una minore entrata di circa 4,2 miliardi di euro nelle casse dello Stato; significa che il Governo dovrà trovare 4,2 miliardi o diminuendo le spese, il che è poco probabile, o facendo debito, magari con l’emissione di titoli di Stato, sui quali dovrà pagare gli interessi.
Geniale, no?
Ricordiamo che il debito pubblico italiano, cioè quello di tutti noi, è di 2.465 miliardi di euro.
Dopo giorni di dibattiti sui massimi sistemi, la proposta del presidente Conte si limita a proporre una diminuzione dell’Iva. Così i consumi decolleranno, dice, ma in una situazione di cassa integrazione diffusa e di fermo temporaneo dei licenziamenti, il consumatore tenderà a mettere da parte i soldi o li spenderà per aumentare i consumi?
La risposta è nella cronaca di questo Paese: aumenteranno i risparmi non i consumi.
E degli investimenti, cosa propone il presidente Conte dopo le 102 cartelle del Piano Colao?
Ci sono fondi nazionali ed europei a disposizione. Il premier Conte cosa ne vuol fare?
Dove è il piano di investimenti sanitari sui quali far affluire i 36 miliardi del Mes? Quali sono i piani di investimenti sui quali far affluire i futuri 173 miliardi del Recovery Fund? Quale è il piano di investimenti dei 118 miliardi immediatamente attivabili, così come dichiarato dall’allora ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a marzo 2019?
Invitiamo il presidente Conte a non prendere in giro (vorremmo dire altro) gli italiani e ad evitare passerelle mediatiche che servono a soddisfare la vanità, ma non a risolvere i problemi degli italiani che, in autunno, saranno drammatici.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc