Ci cadono le braccia. Allibiti da tanta incapacità di gestire la pandemia. Ci riferiamo alla vicenda della sanità calabrese, emblematica di quella nazionale.
Il governo Conte1 (M5S-Lega) nominò un commissario alla anità in Calabria, il quale davanti alle telecamere scopre che doveva predisporre il piano anti Covid. E' licenziato in tronco dal governo Conte2 (M5S-PD) che nomina un successore (in isolamento perché positivo al virus), che è un medico igienista e pochi mesi fa, in un video, sosteneva la inutilità della mascherina e che per contrarre l'infezione occorreva limonare per almeno 15 minuti. Aggiungiamo che il neo commissario era candidato alle elezioni politiche con il partito del ministro della Salute, Roberto Speranza. Vero è che la nomina di un commissario ad acta è attribuita al presidente del Consiglio, ma la proposta è del ministro competente, cioè quella della Salute, vale a dire Speranza, che aggiunge benzina sul fuoco con una dichiarazione che ha dello sbalorditivo. Dichiara, infatti, il ministro Speranza: "Quel video è del tutto inappropriato e profondamente inopportuno. Il commissario si è scusato, ma viene da una stagione diversa in cui anche l'Oms parlava di mascherine per contagiati e sanitari. Ma 30 anni di curriculum non si possono cancellare con un video rubato. Credo che il messaggio di fondo sia far ripartire la sanità calabrese". Insomma, la colpa è del video rubato. Ci chiediamo dove viva il ministro Speranza che dovrebbe tutelare la nostra salute. Non rimane che tutelarci da soli, seguendo le indicazioni più volte raccomandate: mascherina, distanza, niente assembramenti e lavaggio delle mani. Primo Mastrantoni, segretario Aduc