Non poteva essere diversamente. Con la diffusione dei cosiddetti “social” si propagano bufale in quantità. Oltre all’ormai “social” del bar riservato a pochi, quello che gira sui nuovi canali raggiunge migliaia di persone.
Vediamo alcune bufale.
1. Il Coronavirus sarebbe stato prodotto dai cinesi e poi gli è “scappato” di mano.
2. Il Coronavirus sarebbe stato prodotto dai cinesi come arma da guerra.
3. Il Coronavirus sarebbe stato esportato in Cina da potenze nemiche.
4. Il Coronavirus si prenderebbe mangiando cibi cinesi.
5. Il Coronavirus sarebbe diffuso dalle case farmaceutiche per vendere il vaccino.
6. Il Coronavirus infetta i cinesi che risiedono in Italia da anni, per cui non bisogna avvicinarli.
7. Il Coronavirus infetta le merci provenienti dalla Cina e non bisogna toccarle.
Vero è che la paura non teme la razionalità e parlare alla pancia è più facile che parlare alla testa (lo abbiamo riscontrato anche in altri settori), ma in questo modo non si risolvono i problemi.
Attenersi alle indicazioni dei medici è la soluzione migliore.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc