Sconcerto, disorientamento, confusione. Un cittadino non sa più chi ascoltare. Sul Coronavirus (Sars-CoV-2), le ha sentite tutte. Qualche esempio chiarisce. Le mascherine non servono a tutti, diceva l'Oms l'Organizzazione mondiale della sanità ad aprile scorso, poi a ottobre il Governo italiano le obbliga per tutti. La FdA (Food and Drug Admistration) americana ha approvato il Remdesivir come farmaco antivirale per il Coronavirus. Appena due settimane fa l'Oms scriveva che il Remdesivir aveva un effetto inconsistente. A gennaio scorso il governo Conte aveva approvato il piano sanitario epidemico, ma lo ha secretato, poi ha proclamato l'emergenza sanitaria, ma non ha preso decisioni incisive e il virus si è diffuso. Le organizzazioni di categoria hanno minimizzano la pericolosità del virus: è poco più di una influenza, dicevano. Politici nostrani, di governo e opposizione, erano sulla stessa linea, sminuendo la pericolosità dell'impatto virale. Si è arrivati alla chiusura (lockdown) nazionale, ma nel periodo estivo i 21 sistemi sanitari delle regioni la intendevano in modo diverso. Occorre prendere atto che il federalismo regionale in campo sanitario non ha funzionato. Sul versante scientifico le dichiarazioni degli esperti hanno aumentato la confusione: dall'iniziale "è poco più di una influenza", a "il virus è clinicamente morto", a "la pandemia in Italia è finita". Ora ci risiamo. Eravamo "prontissimi" a febbraio scorso, e ora siamo "pronti" dichiara il premier Conte. A noi non risulta, visto che per fare i tamponi occorrono ore di fila, che le terapie intensive non sono state adeguate, che i vaccini antinfluenzali stentano ad essere somministrati, che i mezzi di trasporto pubblici non sono stati potenziati come si doveva e che il personale sanitario è insufficiente. Per completare il quadro, rileviamo la dichiarazione di Matteo Salvini, a giugno scorso: "Non ci sarà una seconda ondata: è inutile continuare a terrorizzare le persone". Non che negli altri Paesi la situazione sia migliore, a parte la Germania, tanto che un esponente dello staff presidenziale americano ha dichiarato che gli Usa "non saranno in grado di controllare la pandemia", ma vorremmo meno parole. Vale per tutti. Primo Mastrantoni, segretario Aduc