“In principio dunque, non peste, assolutamente no, per nessun conto”. E’ un passo de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni (1785-1873), scrittore e poeta, relativo alla descrizione della peste a Milano nel 1630. Sovviene questo passo per l’obbligo scolastico di imparare a memoria alcune parti del racconto manzoniano.
Analogamente fu trattata la notizia dell’infezione da Coronavirus all’inizio di quest’anno: si è tenuta nascosta la verità.
Vediamo di sollecitare la memoria.
La situazione di emergenza sanitaria e di difficoltà economica dipende dalla pandemia, provocata da un virus che viene dalla Cina che ha la responsabilità di aver minimizzato la gravità dell’infezione.
E’ necessario che il governo Conte chieda i danni e rimoduli i rapporti diplomatici con la Cina.
Aver sottovalutato la gravità della situazione da parte dei livelli apicali della classe politica, nazionale e regionale, è stata la causa per la quale ci troviamo in questa situazione. In aggiunta, c’è anche la responsabilità degli imprenditori locali che hanno minimizzato la diffusione virale.
Per capire facciamo due esempi.
A Nembro in provincia di Bergamo, l’infezione è stata minimizzata e dagli imprenditori è stata avviata una campagna mediatica contro la chiusura delle attività.
Risultato: percentuale di mortalità 1,6%.
Il comune di Vo’, in provincia di Padova, dopo il primo morto, è stato dichiarato zona rossa e sono stati tracciati e isolati i contagiati.
Risultato: percentuale di mortalità: 0,09%.
L’aumento della mortalità di Nembro è, quindi, esponenzialmente maggiore di Vo’.
Una tragica follia.
Bisognava sigillare da subito le zone infettate, come abbiamo suggerito più volte. Non si è fatto. A sostegno di questa tesi c’è uno studio dell’Università di Berkeley (Usa) sulla convenienza sanitaria ed economica di una forte chiusura iniziale.
Apriamo tutto, vogliamo circolare, basta con gli arresti domiciliari, liberi tutti, si proclama da parte di alcuni esponenti politici.
Si vuole ricominciare come se nulla fosse accaduto, senza che ci siano i sistemi di monitoraggio della circolazione dell’infezione e di sorveglianza.
È il modo migliore per ricadere nella situazione di massima infettività e di far crollare definitivamente l’economia.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc