I dati sulle vendite al dettaglio in questo periodo sono come non avrebbero potuto essere altrimenti, con due cifre negative, in Italia e in Ue (1). Perché un’economia possa funzionare occorre che la ricchezza e il denaro circolino… non avvenendo bisogna preoccuparsi. Ecco quindi che il ruolo delle istituzioni è fondamentale, perché dovrebbero stimolare questa circolazione.
A qualcuno potrebbe venire il dubbio sul fatto che la circolazione può avvenire solo quando i consumatori hanno non solo il potere di spesa ma anche la possibilità di avere la materia prima per farlo, il denaro. Che ora è decisamente meno, tant’è che ovunque si chiedono soldi allo Stato per far fronte all’emergenza (e ci si lamenta perché non vengono stanziati o, peggio, stanziati non arrivano lo stesso). Dubbio comprensibile, ma che ci deve far ricordare che la funzione dello Stato non è solo quella cosiddetta sociale ed assistenziale, ma soprattutto promozionale: cioè fare leggi e promuovere iniziativa per favorire la circolazione del lavoro e del denaro.
Qui stiamo parlando della circolazione del denaro, che dovrebbe consentire i consumi, in sicurezza sanitaria vista l’emergenza.
Abbiamo invece assistito a cose tanto bislacche quanto negative e pericolose. Come la restrizione degli orari di apertura degli esercizi commerciali di primaria necessità, favorendo così gli assembramenti. Restrizioni per motivi ideologici (2) o, come al solito, per ribadire il potere dell’istituzione sul commercio, incluse in questa istituzione anche le associazioni di categoria dei commercianti.
Certo, non si sono ma rassegnati alle disposizioni del governo Monti di qualche anno fa che aveva liberalizzato l’orario dei negozi e, in qualunque occasione, provano a farsi avanti… anche fregandosene della salute dei consumatori, come per l’appunto in questa emergenza.
Ma come se non bastasse, apprendiamo che (3) si vogliono posticipare i saldi a i primi di agosto (normalmente partono il 4 luglio), sì da aiutare i commercianti a ristabilirsi dopo la lunga chiusura ed organizzarsi meglio alla bisogna.
Dire “penosa” per questa iniziativa è solo per essere gentili. Per due motivi, leggendo con il senno dei consumatori:
– niente sconti se non in agosto quando chi deve comprare per l’estate ha già comprato.
– stabilire le date entro cui si possono vendere le merci a saldo non serve a nulla, tanto gli sconti ci sono sempre, 365 giorni all’anno 24 ore su 24 (online e non solo), ma a noi istituzioni fateci fare la nostra parte, altrimenti che ci stiamo a fare?
Eppure le Regioni potrebbero (e per molti altri ambiti lo fanno) svolgere funzioni importanti per il nostro benessere, ma su questo non ci sentiamo per niente strani se le definiamo SUPERFLUE…. E il problema è che questo loro essere superflue lo paghiamo noi contribuenti.
1 – https://www.aduc.it/notizia/vendite+al+dettaglio+eurozona+11+marzo_136947.php
2 – https://www.aduc.it/articolo/coronavirus+orario+dei+negozi+ordinanze+toscana+col_31039.php
3 – per ora, per quanto ne sappiamo, solo la Regione Liguria, ma crediamo che a ruota ne seguiranno tante altre amministrazioni regionali
Vincenzo Donvito, presidente Aduc