Perché non documentate quello che affermate? Lo sollecitiamo agli esperti del settore che ogni giorno ci “allietano” con i loro illustri pareri su virus e vaccinazioni.
Non vogliamo tappare la bocca a nessuno, ovviamente, ma vorremmo che questi “illustri pareri” non fossero solo tali, ma il risultato di ricerche, auspicabilmente, pubblicate su riviste scientifiche, adducendo prove, di quanto sostenuto.
Dovrebbe, insomma, essere adottato il famoso metodo scientifico: si raccolgono dati, si elaborano ipotesi e si fanno verifiche, per arrivare alla conoscenza della realtà.
Ai giornalisti, consigliamo, dopo aver raccolto “l’illustre parere”, di chiedere quali siano i dati a disposizione dell’esperto per confermare le affermazioni rilasciate.
Vero è che, in un mondo che dialoga con messaggini, l’intervista sarebbe troppo lunga a scapito dell’ascolto e, quindi, della pubblicità che sostiene i media, però la soluzione potrebbe essere una pre-intervista, con una domanda finale: egregio professore, lei ha le prove di quanto sostiene?
Si eviterebbero le passarelle giornaliere di questo o quell’esperto.
Magari ci si potrebbe occupare di altro.
Nel frattempo, ri-chiediamo al Governo di parlare con una voce sola: quella del responsabile della sanità pubblica, cioè, il Ministro della Salute, protempore, Roberto Speranza.
Prenda atto il Ministro degli illustri pareri scientifici e organizzativi e assuma la responsabilità di decisioni chiare, nette e precise.
Oneri e onori sono tutti suoi.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc