Qualcuno ricorderà la dichiarazione dello scorso anno del presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, sulla gestione delle aperture e chiusure dei locali (ristoranti, bar, ecc.) in relazione al Covid. Il nostro punto di riferimento è l’Austria, dichiarava Kompatscher, orgoglioso dei ricordi dell’impero Austro-Ungarico. Insomma, le direttive del governo italiano non erano condivise mentre quelle austriache erano il modello.
Ora il governo austriaco ha varato un piano che prevede il confinamento (lockdown) solo per le persone non vaccinate, l’accesso ai luoghi di ritrovo solo alle persone vaccinate e guarite e non a quelle con tampone negativo.
“Tutte le persone non vaccinate devono essere consapevoli che non sono responsabili solo della propria salute, ma anche di quella degli altri. Non permetterò che il sistema sanitario venga sovraccaricato perché ci sono ancora persone che esitano nel farsi vaccinare”, ha dichiarato il neo cancelliere austriaco Alexander Schallenberg.
Ora, si pensi a cosa accadrebbe se il modello austriaco fosse recepito anche in Alto Adige.
Consigliamo al presidente alto atesino, Kompatscher, di essere più cauto nelle affermazioni autonomistiche, nelle quali c’è tanta emozione ma poca ragione.
Primo Mastrantoni, Aduc