Dazi Usa. Con chi abbiamo a che fare

“Bocce ferme”, grossomodo per i prossimi 90 giorni, dopo il rinvio dell’entrata in vigore dei dazi Usa per tutto il mondo tranne che per la Cina. Se ne sono dette e si continueranno a dire di “cotte e di crude” contro Trump e la sua amministrazione, c’è la difficoltà di una scelta che i suoi sodali in tutto il mondo (Italia compresa) fanno a gara per darci opportunità.

C’è un aspetto però, evidenziato solo ora grazie ad alcuni senatori Usa e alla rivista Time (1) che ne ha dato notizia: tutto questo ambaradan il presidente Usa lo ha messo in moto per dire al  mondo che lui è il potere, nel più classico modo in cui avrebbe potuto farlo: i soldi cioè io sono ricco, mi arricchisco e, per usare, un linguaggio usuale al Tycoon “vi tengo per le palle”.

Diversi fatti e analisti ne avevano parlato sin da subito, specialmente per le criptovalute di Trump direttamente, della moglie e del figlio (2), ma nel contesto era tutto sembrato parte del colore di questa “cosa all’americana”.

Dopo l’approfondimento del settimanale Time, le cose cambiano un po’. Si paventa “insider trading”, cioè creare artatamente movimenti dei mercati finanziari per trarne vantaggi.

Non saremo ovviamente noi, autorità europee incluse, a giudicare e, nel caso prendere provvedimenti. Siamo degli esimi “signor nessuno”.

Noi siamo le vittime sacrificali di sistemi e metodi personali di potere e finanziari. Senza complotti (cultura che non ci appartiene) ché tutto viene fatto alla luce del sole.

Osserviamo, più o meno ci irritiamo, ci facciamo i conti in tasca, le nostre inflazioni ci sembrano “ridicole”, così come i nostri risparmi e – soprattutto – guardiamo interrogativamente quel che fanno i nostri amministratori comunali, regionali, nazionali ed europei.

La nostra premier Meloni andrà nei prossimi giorni a Washington? Crediamo non ci sarà nessuna ricaduta, macro (Europa ed Italia) o micro (Regioni. Comuni, il supermercato a cui andiamo abitualmente, i nostri piccoli investimenti e i nostri risparmi in banca).. A Pasqua i più appassionati faranno il solito viaggetto (magari anche in Usa), mentre tutti gli altri si abbufferanno di cibo in famiglia o in qualche scampagnata primaverile.

Noi europei aspetteremo fiduciosi che a Bruxelles abbiano spina dorsale sufficiente per farci stare meno male. Non abbiamo alternative. Invitiamo a diffidare di tutti coloro che, con frasi ad effetto che mai dicono qualcosa di concreto, ci dicono che l’Europa è il problema: numeri e fatti dicono il contrario.

Come finirà? Semplicemente, non finirà. Avrebbe potuto finire se Trump invece di sospendere i dazi per i prossimi 90 giorni fosse andato ancora avanti con, per esempio, dazi del 100% sui nostri Chianti, Champagne, parmigiani, camembert, Wolkswagen o vestiti, e la guerra senz’armi belliche avrebbe cominciato ad avere effetti come quella con armi belliche in Ucraina. Ma il presidente Usa non lo ha fatto. Crediamo perché, così come si stava sviluppando la vicenda, si sarebbe potuto compromettere il suo arricchimento e il suo potere. Ora, con le Borse in risalita, ha preferito raccogliere i frutti finanziari delle settimane passate. Poi si vedrà.

Queste sono le persone e le istituzioni con cui abbiamo a che fare. Attrezziamoci e non fermiamoci alle orribili frasi fatte di quasi tutti i politici.

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc

 

 

1 – https://www.aduc.it/notizia/dazi+senatori+dem+sospettosi+se+fosse+insider_141052.php

2 – https://www.aduc.it/articolo/grande+dinamismo+trump+verso+criptovalute_38899.php