Dazi Usa, prevenirli e non solo combatterli

Il clima di incertezza economica diffusa dovuto alle minacce e ai fatti degli Usa sui dazi (e non solo), ci dovrebbe portare ad essere pronti ad ogni evenienza. Le politiche Usa in merito non sono solo minacce generiche, ma fatti. La vicenda dei dazi al 25% Usa/Canada su alluminio e acciaio sono espliciti: alla risposta canadese con simili dazi sulle forniture elettriche che dalla provincia dell’Ontario (Toronto) vanno negli stati di New York, Minnesota e Michigan, gli Usa portano i dazi al 50%. In Ontario/Canada si prendono paura e fanno marcia indietro. Ora pare che ci saranno trattative.

Insomma, dalla mattina alla sera ci si può ritrovare con un notevole ridimensionamento delle nostre esportazioni verso gli Usa, Paese che è al secondo posto dopo la Germania.

A fronte di questo, apprendiamo oggi che il nostro ministro dell’Agricoltura, settore di grande portata per l’export verso gli Usa, riferisce che “valuteremo l’impatto dei dazi quando eventualmente verranno applicati, in modo da comprendere quali saranno le conseguenze sui nostri diversi settori” (1).

Abbiamo l’impressione che non siano chiare le intenzioni Usa. Per cui riteniamo che invece di combattere i dazi quando ci saranno, è fondamentale la prevenzione. Anche un solo giorno di prodotti del made in Italy che in Usa venissero a costare il 25% in più, sarebbe un danno: se in un giorno si trova un accordo che blocca questi dazi, in base a non sappiamo quali concessioni italiane verso gli Usa (ché è solo questo il metodo di trattativa: cedere… chè come dice spesso Trump, non abbiamo le carte per giocare in modo diverso), i tempi di recupero per far tornare i prezzi al dettaglio ai livelli precedenti, sarebbero molto più lunghi. I mercati funzionano sempre così.

Sappiamo che è politicamente difficile per il nostro Governo contrastare queste politiche Usa, difficoltà mista a riottosità per potenzialmente compromettere quell’ipotetico idillio che si dice esserci tra Italia e Trump. Non siamo noi che crediamo che prevenire sia meglio che combattere e non vediamo alternative per non compromettere produzioni e consumi.

Invece di attendere che il Gigante tuoni, crediamo si dovrebbe far già presenti quelli che sarebbero i nostri provvedimenti, sì da confrontarsi su ipotesi e minacce e non su fatti che, in essere, creano già danni.

 

1 – agenzia Gea

 

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc