Ecco l’ultimo colpo di teatro di Cateno De Luca. L’Onorevole regionale che aveva promesso solennemente che avrebbe fatto il sindaco per 10 anni, rinunciando al posto di parlamentare Regionale, il Sindaco-sceriffo che una ne fa, e mille ne scatascia … si dimette dopo due mesi!
Se dobbiamo prendere per buone le ragioni che sbandierava, vuol dire che il sindaco proprio non lo sa fare! Al primo confronto con il Consiglio, De Luca molla la presa e dichiara che non rinuncia al seggio in ARS. Uno che il sindaco “lo sa fare” si confronta con l’Aula, spiega le sue ragioni, rispetta le prerogative del Consiglio. Oggi nel nuovo video-selfie, l’ultima novità: si dimette per andare a nuove elezioni, dichiarando anche di essere stato avvicinato con proposte di “scambi”. Questa è una notizia: dica De Luca alla città e alla Magistratura quale consigliere lo ha “abbordato”. I cittadini e i garanti della legge DEVONO sapere chi, fra i consiglieri, abusa della sua funzione e tenta di corrompere il primo cittadino. Ciò anche a salvaguardia dei consiglieri onesti e dell’immagine dell’istituzione consiliare.
Sotto il profilo amministrativo, questi due mesi sono stati un campionario di annunci, giochi di fuoco, e vuoto operativo. Smentendo sé stesso, De Luca ha lavorato per smantellare le cose più evidenti e positive ereditate: aggressione all’ATM (con gravi disagi ai cittadini); smantellamento del PON-Metro (col rischio di perdere progetti, fondi, opportunità di lavoro); proposta di azzerare il secondo Palagiustizia; ipotesi, solo sbandierate, di cancellazione di PRG e Salvacolline; mancata attuazione del “primo provvedimento” annunciato (riduzione a 4 dei dirigenti comunali); eliminazione dei “quadri intermedi” istituiti dopo oltre 20 anni in un Comune in pauroso sotto-organico; infruttuosi blitz in piazzette e rioni; minacciosi videomessaggi ai dipendenti; annunci-bomba sullo sbaraccamento privi di fondamenta economiche; illogici provvedimenti di chiusura delle scuole.
In particolare sugli ultimi due punti va evidenziato:
1) Risanamento – De Luca non ha inventato nulla. L’amministrazione Accorinti aveva chiesto e ottenuto che i fondi regionali fossero destinati all’acquisto di case per demolire le baracche. Sempre l’amministrazione Accorinti, avendo vinto col progetto Capacity il bando Periferie, aveva realizzato la sottoscrizione dei primi contratti di acquisto case per i baraccati e l’abbattimento delle prime strutture: non proclami, ma fatti realizzati, De Luca ha puntato in alto promettendo 100 milioni, la ricollocazione di tutti i baraccati entro due mesi e la demolizione di tutte le baracche entro quattro. Saremmo tutti felici di questi risultati, in caso di successo, ma ci sembra davvero irrealizzabile nei tempi indicati. Al tempo stesso aveva messo sul piatto le sue dimissioni a dicembre in caso di insuccesso.
2) Scuole – L’amministrazione Accorinti aveva stanziato nel Masterplan ben 11,5 milioni per il piano integrato di verifica sismica e vari interventi di messa in sicurezza e costruzione di scuole; gli interventi di carotaggio erano stati infatti avviati e Messina era stata citata dal Governo come “buona pratica”. De Luca, anziché continuare su questa linea (realistica e definita in accordo col Governo), emana un provvedimento contraddittorio che mette a rischio l’anno scolastico.
Su questo punto, invocando la necessità di “ritirarsi” per tre giorni, con un atto di maleducazione istituzionale De Luca non partecipa al vertice in Prefettura. Fatto grave perché, non essendo sostituito da alcuno come Sindaco Metropolitano, ha lasciato soli e senza referente apicale il Prefetto e i Sindaci. La Prefetta, che si fa garante dell’avvio delle lezioni entro il 12, mette il Sindaco di fronte alle sue responsabilità e ai suoi obblighi.
De Luca sembra giocare con Messina e coi messinesi, fare conti elettorali, soppesare le convenienze (meglio Palazzo Zanca o Palazzo dei Normanni?). Sicuramente non rispetta le istituzioni (né il Consiglio, né la Prefettura). E non valuta le conseguenze delle sue boutade e delle sue azioni. Fosse coerente con la sua dichiarazioni, non lo rimpiangeremmo, ma rimpiangeremo il tempo che ha fatto perdere alla città e ai cittadini.
Renato Accorinti