Da dove arriva lo sappiamo già. Ma per ora trovo ridicolo scomodare il fascismo, Mussolini, la marcia su Roma e le leggi razziali. Non avrebbe senso. Abbiamo visto i tristi risultati raccolti da chi ha sventolato il fantasma di quelle tragedie per tutta la campagna elettorale. Segno che gli italiani, che hanno fatto stravincere la Meloni, non sono per nulla spaventati da quel tragico passato.
Poiché non credo che il 27per cento degli elettori abbia il cuore che batte così forte a destra, riguardando i passati scrutini non ci sono dati di queste dimensioni, è ovvio che alla base di Fratelli d’Italia si siano aggiunti tutti quegli italiani che sono scontenti dell’attuale situazione sociale-economico-finanziaria di questo Paese, aggravata dal problema energetico e dalla guerra dichiarata da Putin.
Negli ultimi anni Movimento 5Stelle e Lega hanno raggiunto percentuali incredibili, arrivando a sfiorare il 35per cento. E i fatti hanno dimostrato che dietro il loro successo c’era il grande popolo degli scontenti (sempre loro), che aveva provato a credere nella rivoluzione grillina e nelle promesse di Salvini, più per disperazione che per convinzione. Salvo poi abbandonare subito i partiti su cui avevano puntato.
La riprova incontrovertibile del malessere che vive il Paese si legge nei dati disastrosi raccolti dal Pd. Credo che, se molti non l’avessero votato “turandosi il naso” per arginare l’avanzata di Fratelli d’Italia, la sconfitta sarebbe stata ancora ben più amara. Scontato ora prendersela con Enrico Letta. Il quale, va detto, ha dimostrato però d’essere totalmente incapace di gestire un partito difficile, devastato dalle correnti e senza più un’anima. Non ho mai visto in lui un leader, l’ho pensato durante la patetica ricerca di un capo dello Stato, ora so che non sbagliavo.
L’avevano richiamato da Parigi puntando sulle sue doti di mediatore. Voleva salvare l’Italia dal pericolo del fascismo, ma nulla ha fatto per federare intorno al Pd tutti quelli che non gli avrebbero forse permesso di vincere, ma nemmeno di fallire toccando i minimi storici del Pd. Pd che deve rifondarsi. Il giochino di non vincere da anni un’elezione e comunque avere sempre un ruolo nel governo ha stancato gli italiani e perfino i propri elettori.
L’altra riprova dello scontento che vivono i cittadini è che incredibilmente il grande “sconfitto” di queste elezioni è Mario Draghi. Presentato giustamente come il salvatore, acclamato per i successi che in breve tempo stava raccogliendo, pare essere già stato dimenticato. Il Paese era entrato nello sconforto quando il premier s’era ritrovato costretto a dare le dimissioni e la maggioranza degli italiani aveva stramaledetto le forze politiche che lo avevano fatto cadere. Salvo domenica scorsa premiare Giorgia Meloni che era stata all’opposizione, correre in soccorso di Giuseppe Conte che gli aveva dichiarato guerra, ridare ancora una volta fiducia a un Silvio Berlusconi sempre più imbarazzante e tenere in vita la Lega che, tutto sommato, ha pagato anche poco per tutte le colpe di Matteo Salvini.
Ma questa è l’Italia.
Nicola Forcignanò