Cambia quasi nulla per i consumatori. I problemi e le opportunità di prima rimangono. Si tratterà di capire come riuscire a incidere e a creare meno danni e norme che costringano i nostri recalcitranti governanti nazionali a mettere al primo posto i consumatori e non le corporazioni.
Prendiamo come esempio tre questioni. Voli aerei, spiagge e balneari, taxi.
I costi del trasporto aereo sono in lievitazione, soprattutto su rotte come Europa/America del nord. I primi di luglio sapremo se l’Antitrust (1) darà il via libera, e come, all’accordo tra Ita Airways (vettore italiano di bandiera) e il gruppo Lufthansa. Il nostro governo si vuole liberare di Ita a tutti i costi ricavando un po’ di soldi (le vicende Alitalia bruciano ancora) e mettendo in sicurezza i lavoratori frenando istanze sindacali piuttosto che considerare la necessaria concorrenza del servizio. L’oligopolio dei tre gruppi che oggi controlla ll’80% dei voli verso l’America del nord (Lufthansa/Air Alliance, AirFrance/Klm e British/Iberia) non potrà che rafforzarsi dall’ingresso di Ita nel gruppo guidato dai tedeschi.
Spiagge e balneari. Il costo dei servizi resi dai balneari che hanno in gestione le spiagge demaniali è molto irritante. Sono costi che, pur essendo legati all’andamento generale dei prezzi (quindi in crescita come tutti), hanno una ragion d’essere basata su un privilegio corporativo: affitti, con importi irrisori, di spiagge che non sono sottoposte al mercato.
L’Unione europea (direttiva Bolkestein) ha da tempo stabilito che queste concessioni debbano essere temporali e assegnate da gare. I governi italiani, complici amministrazioni regionali e comunali (in tutti i casi non c’è differenza tra destra e sinistra), non hanno mai indetto gare. Sentenze giudiziarie italiane ed europee hanno imposto queste gare, ma la politica ha sempre trovato il mezzo per eludere. Financo con eclatanti falsi come, alla mappatura delle coste necessaria per individuare le percentuali di coste balneabili da dover sottoporre a gara, si sono incluse in queste mappe anche coste non balneabili (anche alcuni porti), sì da far credere che la percentuale di spiagge assegnate fosse nei limiti normativi previsti.
Stato dei fatti: sentenza finale Consiglio di Stato: gare da indire subito, possibile rinviarle a dopo il 31 dicembre 2024 solo per quelle amministrazioni che hanno già deliberato/indetto le gare. Tutto fermo. Stagione estiva in essere come se nulla fosse.
I balneari che gestiscono queste spiagge le trattano come fossero di loro proprietà. Quando e se le gare dovessero essere indette, amministrazioni regionali (come, per esempio la Toscana – 2) hanno previsto rimborsi milionari per chi non dovesse vincerle e procrastinare la propria occupazione L’Ue sta per aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia. Un nuovo e più incisivo intervento del nuovo esecutivo sarebbe più che auspicabile.
Taxi. Per molti sembra più una questione nazionale se non addirittura regionale e comunale. E’ quanto vogliono far credere i taxisti, per meglio gestire la situazione e meglio “ricattare” i propri interlocutori, che cercano di impedire anche quella timida norma già in essere che stabilisce la possibilità per i Comuni delle grandi città, di far crescere fino al 20% le licenze. I taxisti si incontreranno ancora col governo e intanto questo servizio pubblico di trasporto locale è agonizzante e a prezzi sempre più stratosferici. Una situazione che non promette nessuna evoluzione nell’ambito dei nostri confini nazionali (3). Il nuovo esecutivo di Bruxelles dovrà affrontare con fermezza la questione e, come già fa per il trasporto aereo e per le spiagge demaniali, costringere gli esecutivi locali e nazionali a mettere al primo posto l’interesse dei consumatori e della concorrenza.
Come si delinea il quadro politico a Bruxelles Salvo strani accordi (poco prevedibili), le maggioranze europee da cui scaturirà l’esecutivo (Commissione) dovrebbero essere simili alle precedenti. Il voto in italia ha contribuito a rafforzare le opposizioni di estrema destra di Bruxelles, pur facendo indebolire la componente liberale (Renew Europe). Il resto, per l’Italia, sono equilibri nazionali che si sentono più o meno galvanizzati. Rimane, come un macigno, più della metà dell’elettorato che non ha partecipato. Ma questi soggetti, pur essendo un fenomeno politico-antropologico che gli esperti studieranno, non potranno che subire le decisioni di chi ha scelto… sperando che la loro partecipazione (o meno) civica crei meno danni possibili a tutti.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
1 – https://www.aduc.it/articolo/ita+airways+oligopoli+bene+antitrust+europeo_37620.php
2 – https://www.aduc.it/articolo/spiagge+balneari+danno+beffa+toscana_37631.php
3 – https://www.aduc.it/articolo/taxi+niente+sciopero+aspettiamoci+peggio_37658.php