“Questa Europa tra sei mesi è finita, ci sarà un terremoto politico”, dichiara il vicepremier Luigi Di Maio, al quale fa eco l’altro vicepremier, Matteo Salvini, che si candida, addirittura, a guidare l’Europa.
Ancora ebbri dei sondaggi elettorali italiani, il duo non ha fatto i conti con quelli europei: su 705 futuri parlamentari dell’Unione europea, Lega e M5S avrebbero solo 53 rappresentanti .
Prosecco e grappa possono avere effetti avversi.
I sondaggi ci dicono che i Popolari avrebbero 185 seggi, i Socialisti e Democratici 136 seggi, l’Alde (liberali) 71 seggi, i Verdi 93 seggi e 58 seggi la Sinistra. Sono in totale 485 parlamentari, su 705, cioè il 68%, che certo non auspicano una Ue a guida Salvini.
Quale sia il terremoto europeo auspicato dal vicepremier Di Maio non è dato di conoscere, forse ha dei sensori sismici incorporati, e su quali presupposti si fondano le ambizioni del vicepremier Salvini non è dato di conoscere, forse vagheggia di essere assiso sul cocchio del vincitore.
Da aggiungere che i partiti “sovranisti”, alla Orban s’intende, non hanno nessuna intenzione di supportare le richieste dell’Italia, come si è visto per i migranti. Lo stesso faranno per quelle di carattere economico, poiché intenti a gestire i fondi generosamente forniti dall’Unione europea.
Insomma, Salvini e Di Maio, proseguono la loro campagna elettorale, contando sulla scarsa informazione del popolo italiano sulla rappresentanza nel prossimo Parlamento europeo.
L’importante è che il popolo ci creda.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc