Per consumatori (e microimprese con fornitura inferiore a 15 Kw), la fine del mercato tutelato è fissata alla fine di quest’anno (1). Dal 1 gennaio 2022, chi non avrà scelto avrà comunque il servizio garantito perché la sua utenza dovrebbe essere acquisita da un fornitore in una sorta di asta.
Negli ultimi rapporti dell’Arera (Autorità energia) si è evidenziato che, da quando convivono mercato tutelato e libero, per i consumatori il prezzo del primo è più basso.
Alla Camera in questi giorni – discussione sul decreto Milleproroghe in commissione – è stato approvato un emendamento che farebbe slittare la fine del mercato tutelato al 31/12/2023. Sesto rinvio dal 2016!! Entusiasmo di chi lo ha proposto (consumatori tutelati, etc – 2), preoccupazione delle associazioni di aziende del mercato libero (investimenti nell’incertezza, etc – 3).
Hanno ragione entrambi. Come venirne fuori?
Al momento sembra che il problema venga solo spostato in là: “mettere in campo una serie di ulteriori interventi, informare correttamente i cittadini” (2), scrivono i presentatori dell’emendamento… ma è dal 2007 che va avanti questa storia (4)… e l’informazione c’è, anche se alcuni fornitori ci tempestano di telefonate con falsità per farci cambiare gestore (“se non decidi subito, ti staccano il servizio”… è il livello medio di queste comunicazioni).
Alla fine della scadenza ancora in essere (31/12/2021) mancano 10 mesi, sufficienti perché quello che mancherebbe per un passaggio che non sia bagno di sangue per consumatori e imprenditori, possa essere deciso.
Ritengono, Governo e Parlamento, che questa possa essere una delle innumerevoli priorità? Può essere fatto qualcosa prima di decidere ora per un rinvio che non risolverebbe il problema per i consumatori e continuerebbe a far crescere incertezza e danni negli imprenditori?
NOTE
2 – https://www.facebook.com/davide.crippa.m5s/
3 – https://www.assoperatori.it/news
4 – https://sosonline.aduc.it/scheda/energia+elettrica+guida_14556.php
Vincenzo Donvito, presidente Aduc